La Puglia in prima fila per promuovere la Parità di genere

BARI (ITALPRESS) – Regione Puglia e Anci Puglia uniscono le forze per fornire agli Enti locali un supporto strategico e operativo al fine di promuovere la diffusione delle politiche di genere nelle azioni di governo territoriale. Nasce così l’azione GENEREinCOMUNE, a cura dalla Sezione regionale per l’Attuazione delle Politiche di Genere, un intervento finanziato con un contributo regionale di 380 mila euro a valere sul bilancio autonomo dell’ente.
In buona sostanza, sessanta Comuni tra quelli che abbiano già istituito organi e uffici di parità e che intendono avviare progetti sperimentali finalizzati alla formazione e all’aggiornamento professionale dei loro dipendenti e all’adozione di concrete azioni di sistema, come la valutazione di impatto di genere nelle delibere comunali o la creazione di una banca dati sulle disuguaglianze di genere, potranno diventare i Comuni pilota di questo progetto fortemente voluto, tra gli altri, dalla consigliera del presidente regionale per l’Attuazione del programma di governo Titti De Simone.
“Ho proposto il bando GENEREinCOMUNE – afferma la consigliera – perché credo che vada a realizzare uno degli asset principali dell’agenda di genere, che è la strategia regionale per la parità di genere che abbiamo realizzato come Regione Puglia e che sta trasversalmente impegnando tutti i dipartimenti, anche nell’ambito del nuovo ciclo di programmazione e contando sui nuovi fondi europei. Si tratta di una serie di azioni e di interventi tesi a ridurre il divario di genere a tutti i livelli e in tutti i settori della vita economica, sociale, lavorativa delle donne pugliesi”.
In particolare questa misura “si inserisce – spiega De Simone – all’interno delle azioni di empowerment vero e proprio, cioè dell’acquisizione da parte degli enti locali e dei territori di quegli strumenti innanzitutto formativi, ma anche informativi, che sono necessari alla programmazione delle politiche pubbliche in termini di superamento del divario di genere”.
Un contributo e un’indicazione importanti, in questo senso, arrivano dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Attualmente – racconta infatti la consigliera – i comuni italiani e pugliesi sono interessati dal Pnrr. Uno dei risultati richiesti dal piano è proprio il compimento di azioni che vadano nella direzione del superamento del divario. È un requisito fondamentale, ed è quindi molto importante che i comuni pugliesi abbiano la possibilità di acquisire al proprio interno,risorse umane a livello di programmazione e strumenti di conoscenza per poter programmare azioni e politiche proprio in un’ottica di genere. Non in modo neutro, né come se fosse uguale la ricaduta tra uomini e donne, ma con ottica di genere, In questo senso, la Regione Puglia ha adottato un vero e proprio gender index, una valutazione di impatto di genere”.
“Noi tutti – aggiunge – dobbiamo imparare come pubblica amministrazione, come ci dice anche l’Europa oramai in modo vincolante nella spesa dei fondi, che dobbiamo investire un’ottica di genere. Dobbiamo dunque misurare non solo ex post, ma anche ex ante le ricadute che queste azioni, investimenti, progetti hanno concretamente sulla vita delle donne e degli uomini. Dobbiamo chiederci come le migliorino e porsi una serie di domande, leggere indicatori che ci mettano nelle condizioni di programmare in questi termini. Tutto questo oggi è fondamentale. È un requisito ormai obbligatorio per spendere i fondi europei”.
Il bando costituisce per la consigliera De Simone solo l’inizio di un percorso che immagina pluriennale: “GENEREinCOMUNE è un bando pilota, che interesserà 60 comuni. Grazie al coordinamento di Anci Puglia, le realtà territoriali potranno avanzare proposte sia di carattere formativo, sia relative all’empowerment. Essi potranno inoltre prevedere delle azioni più di sistema che riguardano il rafforzamento delle competenze, nonché azioni positive che vanno verso il superamento di stereotipi a tutti i livelli”.
“I comuni interessati – conclude la consigliera – potranno presentare queste proposte in partnership con realtà del territorio che operano nel terzo settore, associazioni femminili e femministe rafforzando un tipo di azione di sistema. Sono certa che questa sarà solo una prima esperienza utile a misurare il livello di coinvolgimento e di interesse degli enti locali e ad acquisire delle prime valutazioni che serviranno poi a implementare la misura e magari anche a renderla programmabile in termini pluriennali. Del resto è la prima volta che la Regione lancia un progetto di questo genere e, tra gli enti locali (soprattutto tra quelli meridionali) è una delle poche ad averlo fatto. È chiaro che dovrà essere implementata, come del resto tutte queste nuove forme di partecipazione e di empowerment. Penso per esempio al bando Puglia Partecipa, che lanciammo quando abbiamo approvato la legge sulla partecipazione in Puglia e che la prima volta fu appunto una sperimentazione, mentre poi di fatto è diventato un bando molto più ampio, che ha coinvolto centinaia di comuni pugliesi. Ebbene, è evidente che anche per GENEREinCOMUNE sarà così. È il mio auspicio, quello della Regione Puglia e, credo, anche di Anci”.
(ITALPRESS).

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