Inaugurazione anno giudiziario a Roma, in aumento processi alla criminalità organizzata

ROMA (ITALPRESS) – A Roma aumentano rapine e furti in appartamento, segno positivo anche per i processi penali legati alla criminalità organizzata. E’ quanto emerge dalla relazione di Giuseppe Meliadò, presidente della Corte di Appello di Roma, sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2022, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023.
“Nel settore civile, nel primo anno successivo all’allentamento della crisi sanitaria, deve riscontrarsi, insieme ad un generalizzato aumento della domanda di giustizia, un significativo aumento della produttività e un altrettanto significativo abbattimento dell’arretrato, che testimoniano la crescente attenzione dei giudici civili, a Roma e nel Lazio, per le strategie di riduzione dell’arretrato, con la sperimentazione di prassi virtuose, che si sono spesso accompagnate ad iniziative di miglioramento organizzativo perseguite congiuntamente dalla magistratura e dall’avvocatura – spiega Meliadò -, le sezioni civili della Corte, in particolare, hanno diminuito le pendenze del 5,2 %, e i tempi medi di definizione del 2,7 %; le sezioni lavoro rispettivamente del 15,2 % e del 4,3 %; le pendenze ultra-biennali, in particolare, sono state abbattute in un biennio del 30%. I Tribunali del distretto hanno ridotto le pendenze nella misura del 3,1 %; e ancor più significativa è la riduzione dell’arretrato nelle procedure esecutive e immobiliari, che è pari al 19,9%”.
Preoccupa il quadro penale, con riferimento ad una criminalità “variegata ed articolata, che per lungo tempo è stata minimizzata e sottovalutata, specie nei risvolti associativi e nei collegamenti criminali nazionali e sovranazionali, esaltandosene i tratti più strettamente urbani e metropolitani”. Meliadò ricorda che “il numero dei processi con oltre trenta imputati celebrati nell’anno decorso (sono 32 solo presso il Tribunale di Roma e 45 complessivamente nel distretto) testimonia il peso crescente assunto nel distretto dai reati associativi e di criminalità organizzata; così come vanno ricordati i grandi numeri della sezione misure di prevenzione, che gestisce il 39 % dei beni sottoposti a confisca nel Paese. Tanto in primo che in secondo grado continua, per il resto, a registrarsi un costante aumento dei flussi dei reati contro la persona, con una progressione che diventa geometrica per i delitti concernenti gli atti persecutori e i reati contro le donne, che vedono un aumento dal 30 al 50% in Corte e costituiscono nel Tribunale di Roma il 26% delle imputazioni complessivamente pervenute a giudizio”.
Attenzione viene richiesta in vista del Giubileo del 2025: “Gli stanziamenti milionari previsti per la realizzazione degli obiettivi del Pnrr e le ingenti risorse che affluiranno a Roma in vista del Giubileo rendono concreto il pericolo di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata: una macchina burocratica lenta e farraginosa è il principale terreno di coltura di tali pericoli, un virtuoso equilibrio fra celerità, trasparenza nell’affidamento delle risorse ed effettività dei controlli, specie preventivi ne è il principale antidoto”. Il presidente della Corte di Appello segnala inoltre che “nell’intero circondario di Roma un aumento e un aggravamento delle rapine e dei furti in appartamento e una allarmante diffusione dei reati predatori, in particolare, ai danni di anziani all’interno delle abitazioni private; tra le condotte di maggiore allarme sociale si evidenziano anche le estorsioni ai danni di locali di ristorazione e quelle finalizzate al riciclaggio e alla ricettazione di autovetture di grande cilindrata, così come, per le ripercussioni ambientali, il fenomeno delle occupazioni abusive”.
Complesso è il quadro della risposta della giustizia penale: “I dati relativi alla Corte evidenziano un incremento delle iscrizioni pari al 25,6%,che, grazie ad un aumento delle definizioni pari al 12 %, ha consentito di limitare l’aumento delle pendenze, rimaste nello scorso anno sostanzialmente invariate rispetto a quelle dell’anno precedente ( + 2,5%). Quanto ai Tribunali del distretto, anche qui si è registrato un significativo aumento delle sopravvenienze sia nel rito collegiale (pari al 17,8%) sia, soprattutto, in quello monocratico (pari al 29,1%), nonchè un aumento delle definizioni del 13% nel rito collegiale e del 9,9% nel rito monocratico, con un aumento, tuttavia, delle pendenze finali del 7,4% nel rito collegiale e la diminuzione delle pendenze finali del 2,6% nel rito monocratico. Se questi sono i dati dell’anno – conclude – è indubbio che l’obiettivo della riduzione dei tempi di trattazione dei processi, imposto anche dal PNRR, risente fortemente della pendenza, presso la Corte d’appello di Roma, di una quantità imponente di procedimenti penali”.
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(ITALPRESS).

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