I POSTUMI DELLA SUPERLEGA E LE EMOZIONI DELLA ZONA CHAMPIONS

Vediamo il Milan stasera, ma già immagino molti commenti da Bar Sport dopo Fiorentina-Juventus e Inter-Verona: “Ci vuole una bella fantasia a pensare che nerazzurri e bianconeri possano far parte di una Superlega dei migliori d’Europa…E il Milan l’abbiamo visto col Sassuolo”. Dettaglio: basta rivedersi le immagini del Ronaldo Furioso a Firenze per capire come sta giocando la Juve; basta controllare com’è stato annullato il gol del pareggio veronese con l’Inter per poter malignare sulle sue virtù tricolori. Questi possono essere definiti anche i commenti della rabbia dopo il tentato golpe delle Tre Grandi. E passi. Ma poi comincia la tiritera degli “opiliolisti” – alias opinionisti moralisti – che vogliono addirittura l’espulsione delle Tre Arroganti dal campionato e dalla Champions, sicuramente influenzati dagli stadi vuoti per pandemia, stadi che resterebbero vuoti dappertutto anche dopo il ritorno della normalità perchè gli incassi buoni si fanno solo quando arrivano in provincia – e anche a Roma e Napoli – l’Odiamata, la Beneamata e il Diavolo. In un momento tanto difficile si risvegliano anche gli antichi qualunquisti che sdilinquiscono per il 2-4 di Benevento-Udinese e il 3-4 di Parma-Crotone: “Il calcio vero è questo – sento dire – povero ma bello. Partitissime, gollissimi…”. Sento arrivare anche quelli che “abbiamo perso a testa alta” e mi chiedo che effetto fa eventualmente retrocedere “a testa alta”. In verità stiamo coltivando emozioni per un gran finale da Zona Champions, quella dello Scudettino, quella dei soldi. Le Tre Grandi italiane scivolate nel ridicolo in fondo volevano solo soldi e – attenti – la sicurezza di non retrocedere lautamente pagata come se fossero vincitrici. Vien voglia di dargli ragione: quali saranno le tre prescelte oltre l’Inter giustamente scudettabile, la Champions le perderà per strada anche nella prossima edizione. In caso contrario – magari! – Edizione Straordinaria. Oppure, l’espressione filosofica più diffusa fra i buonisti semi-estetisti e giustificazionisti: “Come gioca bene l’Atalanta”. Finchè dura.

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