Ceferin “Progetto Superlega egoistico, alimentato da avidità”

Roma 22/09/2016 - presentazione logo Europei 2020 / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Aleksander Ceferin ONLY ITALY

“L’azione portata avanti dai 12 club è un progetto senza senso, egoistico, alimentato dall’avidità. Un piano cinico, che va contro quello che dovrebbe essere il calcio. Ma non lo permetteremo”. Da Montreux, al termine della riunione dell’Esecutivo, parte al contrattacco il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin. E a conferma di quanto già annunciato ieri in un comunicato, quando ancora la Superlega era una voce non confermata, “ai calciatori che giocano nelle squadre che fanno parte di questa lega chiusa non sarà permesso di partecipare ai Mondiali e agli Europei. Faremo tutto quello che è in nostro potere perchè questo progetto non sia mai realizzato”. Per Ceferin l’idea della Superlega “equivale a sputare in faccia a tutte le persone che lavorano e amano il calcio. Ma non lasceremo che ce lo portino via. La Uefa non è una questione di soldi, la Superlega sì, è una questione di interessi di una dozzina, che non vorrei chiamare ‘una sporca dozzina’. La Uefa è il calcio, finanzia il calcio. Per alcune persone la solidarietà non esiste, esiste solo il denaro nelle loro tasche”. E Andrea Agnelli, dimissionario presidente dell’Eca e ora vicepresidente della neonata Superlega, è il principale destinatario delle critiche di Ceferin. “C’è una piccola parte di persone accecata dall’avidità, a cui non interessa nient’altro. Non pensavamo che ci fossero dei serpenti dentro la nostra squadra. Andrea Agnelli è una delle più grandi delusioni, se non la più grande. Non ho mai visto una persona che mentisse così di continuo. Avevo parlato con lui sabato pomeriggio, mi aveva detto solo che erano voci, di non preoccuparmi, che mi avrebbe chiamato in un’ora. E invece ha spento il telefono. L’avidità è così forte che sconfigge tutti i giusti valori umani. Ma resto calmo, anzi, sono felice che sia successo perchè queste persone hanno mostrato il loro vero volto”. Ceferin assicura di avere il sostegno sia della Fifa (“Infantino mi ha detto personalmente che è contrario alla Superlega. Farà una dichiarazione a riguardo domani”) che della Commissione dell’Unione Europea, con la quale la Uefa lavorerà a stretto contatto per capire come poter punire i club ‘scissionisti’. “Stiamo ancora valutando la situazione con la nostra squadra legale, è ancora presto, ma il prima possibile dobbiamo sospendere tutti dalle nostre competizioni”. Sulla possibilità che i 12 club vengano esclusi anche dalle competizioni nazionali, “è una decisione che le Leghe prenderanno, noi cercheremo di applicare delle sanzioni nel rispetto della legga”. E anche se per Ceferin la Superlega è una questione di “avidità, egoismo e narcisismo di poche persone”, davanti a un passo indietro, la Uefa non chiuderebbe le porte. “Non ho detto che questi club sono banditi dal calcio europeo per sempre ma il loro modo di agire è stato terribilmente sbagliato. Agnelli aveva definito la nuova Champions ‘un progetto fantastico’, dal quale però è fuggito. Se volessero tornare, direi loro: ‘Bentornati in questo progetto fantastico’. Non c’è niente di personale, forse con Agnelli sì, ma non voglio che tornino in ginocchio per essere ripresi, solo che ci mostrino rispetto e finora non ne ho visto molto. A questi club non interessa però la solidarietà, puntano al denaro, sono persone che vogliono sempre di più. Per noi il denaro non è tutto ma per loro sì. Chiunque abbia rispetto per i tifosi, deve chiamarsi fuori da questo progetto”.

“Ribadisco il nostro no alla Superlega”. Così il presidente della Figc Gabriele Gravina da Montreaux, dove domani si celebrerà il Congresso elettivo della Uefa, commenta il progetto annunciato nella notte da parte dei 12 Club che vogliono dar vita ad un nuovo torneo internazionale, in luogo delle attuali competizioni continentali. “L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta Uefa sulla Champions League, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo – ha continuato Gravina – l’adesione a questo progetto pone gli stessi Club fuori dal contesto riconosciuto dalla Fifa”. Il numero uno della Figc ribadisce anche l’importanza dei campionati nazionali: “Il patrimonio sportivo e culturale delle singole competizioni rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi torneo internazionale, vogliamo difendere il merito sportivo e la possibilità di per ogni squadra di inseguire un grande sogno, insieme ai propri sostenitori. Il calcio è dei tifosi, va modernizzato, ma non snaturato. Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un Club elitario”.

(ITALPRESS).

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