GP BRASILE. ISOLA “PROBABILE STRATEGIA A UNA SOSTA”

La penultima gara della stagione 2019 si corre questo fine settimana sull’iconico tracciato di Interlagos, dove si sono disputati molti gran premi entrati poi nella storia della Formula 1. Quest’anno, Pirelli ha nominato White hard C1, Yellow medium C2 e Red soft C3: una nomination più dura di uno step rispetto al 2018. Nel 2018 furono scelte medium, soft e supersoft. Nonostante le tre mescole scelte quest’anno siano più lente sulla carta, è probabile che vedremo nuovi record del tracciato durante il fine settimana, data la continua evoluzione delle monoposto attuali. La nomination più dura del 2019 è stata scelta per limitare il degrado e consentire ai piloti di spingere al massimo in ogni stint. Il meteo è estremamente variabile a Interlagos: nelle scorse edizioni del Gran Premio del Brasile sono state registrate temperature asfalto tra le più elevate della stagione, oltre 55°, così come pioggia torrenziale.

Il tracciato è stato completamente riasfaltato nel 2014 e quindi ha avuto tempo per maturare. Lo scorso anno è stato “lavato” con getti d’acqua ad alta pressione. Ora presenta livelli medi di rugosità e non è particolarmente impegnativo dal punto di vista dell’asfalto. È il secondo giro più corto della stagione: Interlagos si percorre in senso antiorario e presenta 15 curve non troppo lunghe. Di conseguenza, i carichi laterali sono piuttosto bassi e il pneumatico anteriore destro è quello maggiormente sollecitato. Nel 2018, Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto con una strategia a una sosta supersoft-medium. I tre top Team hanno avuto tre diversi approcci tattici, con cinque diverse strategie tra i primi sei al traguardo. “Il Gran Premio del Brasile è quasi sempre estremamente vivace, su un tracciato che favorisce i sorpassi e dove i piloti spesso vanno fuori traiettoria. Le curve si susseguono e di conseguenza i pneumatici lavorano continuamente su una pista ‘old school’ che non perdona gli errori” dice Mario Isola, responsabile F1 di Pirelli.

“Il meteo variabile e la probabilità di safety car contribuiscono a rendere la gara spesso imprevedibile. Bisogna essere pronti a tutto: non abbiamo certezza di quali condizioni troveremo in questo fine settimana, ma la nostra decisione di nominare le tre mescole più dure della gamma consentirà ai piloti di spingere al massimo anche se dovessero scegliere, come probabile, una strategia a una sosta”.
(ITALPRESS).

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