GLI SPONSOR E GLI ACCORDI CHE VENGONO DAL FUTURO

Nell’epoca della sponsorizzazione digitale, l'”eye ball approach” che ha caratterizzato da sempre il mercato  andrà sempre più trasformandosi in “one-to-one approach”, con marchi e partner impegnati a scovare, identificare, analizzare e quindi vendere i propri prodotti e servizi grazie a piattaforme tecnologiche. Lo sport non fa eccezione e i meccanismi di partnership tra brand, squadre, federazioni si moltiplicano sempre più in direzione di un ROI, Return On Investment, misurabile. Le aziende del ramo tecnologico si affacciano anch’esse alle sponsorizzazioni, ma lo fanno a modo loro. È il caso di Microsoft che ha rinnovato recentemente l’accordo in essere con la NFL, National Football League americana. L’azienda di Redmond sarà anche per la stagione 2018-19 il “sideline partner” della Lega, imponendo i propri tablet alle squadre del torneo più importante al mondo. Non tutti tra le franchigie hanno gradito l’imposizione della tecnologia Microsoft in uno sport che si presta molto con le sue pause e le analisi a partita in corso, ma la via è tracciata e dollari (400 milioni per i primi 5 anni, secondo le voci) e servizi della creatura di Bill Gates hanno fatto il resto. Sarà così anche per VAR e leghe calcistiche europee? Da Microsoft al rivale HP e in particolare al golf che attrae investimenti di natura tecnologica. Hewlett Packard Enterprise è diventata fornitore ufficiale della Ryder Cup, la sfida tra i migliori golfisti d’Europa e d’America che si terrà quest’anno a Parigi, prima di ripetersi a Roma nel 2022.
HP fornirà a Le Golf National, il circolo della capitale transalpina che ospiterà il torneo, la rete wi-fi in quello che è stato definito “il più grande investimento mai fatto” per una manifestazione che rivaleggia con calcio, rugby e Olimpiadi tra gli eventi sportivi maggiori. Sempre golf, stavolta femminile, e un taglio particolare preso da Dow Chemical Company, altro gigante della tecnologia (e della scienza), che si è accordato con la lega delle giocatrici professioniste, LPG. La presenza digitale (oltre che fisica con forme di ospitalità) ha come obiettivi inclusione e avanzamento di carriera delle donne, a conferma che temi sociali e tecnologici vanno a braccetto in un’accoppiata vincente. Dow, top sponsor del CIO, userà “questo network per aiutare le donne a migliorare il proprio stato sociale attraverso il gioco”, parole del chief inclusion officer Karen S. Carter. Con Dow, anche Consumer Cellular aiuterà a raccontare le imprese delle golfiste della LPGA. E se proprio la visibilità va ancora cercata, lo si fa segmentando i mercati. È il caso della “pubblicità virtuale”, con aziende come Supponor, Vizrt, ISG tra le altre che propongono le proprie soluzioni per marchi regionali legati a partner globali. Il PSG ha appena siglato un accordo con AIM Sport che fornirà ai campioni di Francia la possibilità di dare differente “exposure” ai propri sponsor a seconda dell’area di interesse. C’è anche la Serie A in questa partita, con altri fornitori, ma la stessa necessità di allargare quei ricavi commerciali che stanno scavando il fosso tra Italia e le altre grandi d’Europa.
(ITALPRESS).

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