TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) – Una bambina palestinese è stata uccisa e diversi altri cittadini sono rimasti feriti all’alba di oggi in seguito a un attacco israeliano con un drone che ha colpito la zona di Al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti sanitarie locali. Altre fonti affermano che elicotteri e droni israeliani hanno aperto il fuoco sulle abitazioni nel quartiere di Al-Nasr, a ovest di Gaza City. I dati del ministero della Salute di Gaza, controllato dal gruppo terroristico Hamas, indicano che dall’ottobre 2023 sono state documentate almeno 62.622 vittime. La tv del Qatar Al-Jazeera sostiene che l’esercito israeliano sta utilizzando veicoli telecomandati e robot esplosivi nelle aree urbane densamente popolate di Gaza City.
WAFA “15 MORTI A GAZA DALL’ALBA”
Quindici palestinesi sono stati uccisi dalle prime ore di venerdì mattina nella Striscia di Gaza, mentre proseguono le operazioni delle Forze di difesa israeliane (Idf), in attesa della risposta di Hamas al piano americano per porre fine alla guerra. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa citando fonti locali, secondo cui 11 delle 15 vittime sono state segnalate nella sola Gaza City. Tre persone sono state uccise ad al-Mawasi, a Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza. Le cifre non possono essere verificate in modo indipendente e non è chiaro quanti tra i morti siano i civili e quanti i miliziani.
UFFICIO NETANYAHU “IN ATTESA RISPOSTA HAMAS AL PIANO DI TRUMP”
Israele è attualmente in attesa della risposta ufficiale del gruppo armato palestinese Hamas alla proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine alla guerra a Gaza. Lo ha dichiarato l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al Times of Israel. Netanyahu ha accettato la bozza del piano durante l’incontro con Trump a Washington all’inizio di questa settimana. “Non abbiamo una valutazione su quale sarà la loro risposta”, ha affermato l’ufficio del premier. Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato al canale saudita Asharq che il gruppo armato ha comunicato ai mediatori di aver bisogno di più tempo per le considerazioni interne sul piano di Trump. Nel frattempo, afferma l’ufficio di Netanyahu, l’operazione militare a Gaza sta procedendo: “Israele non ha lasciato Gaza e sta proseguendo con i suoi piani”.
MEDIA, HAMAS “CI SERVE PIÙ TEMPO PER STUDIARE PIANO USA PER GAZA”
Il gruppo armato palestinese Hamas avrebbe dichiarato di aver bisogno di più tempo per esaminare il piano di pace del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv saudita Al-Arabiya. Ieri Muhammad Nazal, membro dell’Ufficio Politico di Hamas ha dichiarato che il gruppo ha delle osservazioni al piano di Trump e annuncerà la sua posizione molto presto.
L’EGITTO CERCA DI CONVINCERE HAMAS AD ACCETTARE IL PIANO DI TRUMP
Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel Aati, ha dichiarato che il Cairo sta collaborando con Qatar e Turchia per persuadere il movimento Hamas ad accettare il piano del presidente statunitense Donald Trump per porre fine alla guerra in corso da quasi due anni nella Striscia di Gaza, avvertendo che un rifiuto potrebbe portare a un’escalation del conflitto. Parlando all’Istituto Francese per le Relazioni Internazionali di Parigi, Abdel Aati ha sottolineato che “è evidente che Hamas deve deporre le armi” e che “non si dovrebbe dare a Israele alcuna scusa per continuare il suo attacco” su Gaza.
Ha aggiunto: “Non diamo a nessuna delle parti una giustificazione per usare Hamas come pretesto per questi massacri quotidiani e folli contro i civili. Quello che sta accadendo va ben oltre il 7 ottobre. Non si tratta più di vendetta, ma di una continua pulizia etnica e genocidio. Basta così”.
All’inizio della settimana, la Casa Bianca ha svelato un piano in venti punti che prevede un cessate il fuoco immediato, uno scambio di prigionieri tra Hamas e Israele, un ritiro graduale delle forze israeliane da Gaza, il disarmo di Hamas e la formazione di un governo di transizione guidato da un’entità internazionale. Martedì, Trump ha concesso a Hamas un ultimatum di tre o quattro giorni per accettare il piano. Mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dato il suo assenso, Hamas non ha ancora risposto ufficialmente. L’Egitto svolge un ruolo di mediazione chiave negli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza. Abdel Aati ha confermato che il Cairo sta coordinandosi con Qatar e Turchia per convincere Hamas a rispondere positivamente al piano, mantenendo però un approccio estremamente cauto. “Siamo molto prudenti e stiamo parlando con Hamas per capire la loro reazione a questo piano per Gaza. Stiamo cercando di convincerli ad accettare la proposta di Trump”, ha dichiarato il ministro.
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