Garlasco, Sempio: “Mi sento un po’ perseguitato, spero che accanimento sia in buona fede”

ROMA (ITALPRESS) – Chi ha ucciso Chiara Poggi? “A oggi il colpevole è Alberto Stasi, credo che ormai sia stato acclarato in anni di processi e in più sentenze. Non ho motivo di pensare il contrario”. Lo ha detto Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco, in cui fu uccisa Chiara Poggi, intervistato da Bruno Vespa a “Cinque Minuti” su Rai 1.

Se mi sento perseguitato? Un po’ sì, non posso negarlo. E’ una cosa che periodicamente ricapita, un certo accanimento c’è, spero in buona fede...Io al momento non ho una vita, sono tornato nella cameretta in cui stavo una volta, a quasi 40 anni non posso far niente, è come essere ai domiciliari, non posso far niente”, ribatte Sempio, assicurando che l’appunto al centro della presunta corruzione sull’archiviazione di un suo precedente procedimento a Pavia “non era né più né meno un appunto che si era preso mio padre. Io penso fosse semplicemente un appunto su quanto costava ritirare le carte dell’archiviazione, per quello c’era scritto 20-30 euro”. “Anche perché, cosa che non è passata sui media – continua – in casa mia hanno trovato anche un appunto in cui mio padre si era segnato tutte le vere spese, che erano espresse in migliaia di euro. Quindi mio padre ha segnato tutto ciò che è stato speso ai tempi”. 

Secondo Sempio “l’elenco di tutte le volte che abbiamo dato soldi agli avvocati, circa 50mila euro, c’è ed è stato trovato durante l’ultima perquisizione. Le spese dell’avvocato e del consulente, lì c’è tutto. Tutti i soldi sono sotto il nome di Lovati, l’ex avvocato difensore, ma quello era un modo generico per indicare tutti gli avvocati. Tutti i soldi erano sotto il nome di Lovati, questo hanno trovato”.

Poi assicura “Non c’è stato nessun passaggio di domande”. Nelle intercettazioni, gli fa notare Vespa, si ha la sensazione che nei suoi confronti ci fosse un atteggiamento benevolo. “Io con tutti ho avuto un buon rapporto, ho detto che quando sono stato sentito ho avuto l’impressione che loro comprendessero quello che io stessi dicendo e che non mi stessero particolarmente inquisendo in quel momento. E’ la stessa impressione – assicura – che ho avuto quando ho dato il Dna”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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