FINALE DA FAVOLA, RIAVVOLGIAMO IL NASTRO MONDIALE

Ora che il Mondiale è finito, rivediamo le pagine più importanti dell’avventura nella finale del Qatar. Detto che i campioni dell’Argentina avevano cominciato male e hanno finito in bellezza, c’è da aggiungere che i personaggi maggiormente in positivo del campionato del mondo sono stati due, Messi e M’Bappè, ma anche se il francese ha segnato più dell’argentino (8 gol) e ha tirato meno rigori, la “Pulce” ha dominato ed è stata accostata addirittura a Maradona, che ha vinto un solo Mondiale, come lui. Attorno a Messi bisogna ricordare Alvarez, autore di quattro gol, Di Maria che ha contribuito notevolmente alla vittoria in finale e il portiere Martinez che ha salvato parecchie situazioni difficili e ha parato il rigore di Coman. Naturalmente tutti i componenti della formazione (anche Dybala che ha giocato poco) hanno dei meriti nell’affermazione dell’albiceleste. E un grande applauso va anche al tecnico Lionel Scaloni, di origini marchigiane, che ha vinto la Coppa America, prima del mondiale.
Fra i vinti francesi, la stella è stata Kylian M’Bappè che ha segnato otto gol, superando Pelè, e ha fallito per poco il bis mondiale come il milanista Giroud, autore di quattro gol. Deschamps avrebbe potuto uguagliare Vittorio Pozzo con due titoli consecutivi, ma non vi è riuscito. Altri personaggi di rilievo in questo Mondiale sono stati i giocatori croati, con Luka Modric in testa, che sono andati fino in fondo dopo il secondo posto di Mosca nel 2018. Anche il gruppo del Marocco di Walid Regragui ha fatto bene ed è andato oltre ogni aspettativa, portando per la prima volta l’Africa fra le primi quattro. Una splendida sorpresa. Le grandi delusioni sono stati il Brasile di Neymar che sembrava addirittura favorito; la Spagna che aveva cominciato con un 7-0 al Costa Rica che l’ha illusa, tanto da farsi buttar fuori dal Marocco ai rigori; male anche la Germania che, come gli spagnoli, aveva investito miliardi nei vivai, nelle scuole calcio, è si è vista defenestrata dal Giappone nei gironi. Anche il Portogallo ha fatto un tonfo, nonostante Ronaldo e forse proprio per la sua figura divisiva. Perdere 1-0 contro il Marocco nei quarti è stata una dèbacle sanguinosa, per i lusitani.
L’Olanda ha perso contro l’Argentina campione del Mondo, l’Inghilterra contro la Francia giunta seconda, cioè le più forti e ci può stare. Luci e ombre. Anche la Polonia di Lewandowsli e Zielinski ha fatto cilecca. Una discreta figura per l’Australia, gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Insomma, al tirar delle somme si può dire che -a parte le emozioni della finale – non è stato un gran Mondiale. L’invocato gioco offensivo si è visto a tratti, forse si è giocato più a non prender gol, come la rivelazione Marocco. Si sono visti arbitri non all’altezza (vedi lo zambiano Sikazwe) che il designatore Collina ha dovuto mandare in campo per ragioni di geopolitica. La lieta sorpresa è arrivata dalla presenza della signora Stephanie Frappart, che ha diretto benissimo Costa Rica-Germania e poi è stata inghiottita dal nulla. Abbiamo visto stadi pieni, con qualche spettatore finto, regie tv internazionali che hanno nascosto qualche episodio di protesta, come quello di qualche raro invasore, e una foto ha rivelato che la formazione della Germania si è messa la mano davanti alla bocca per far capire che non si poteva dire nulla per non disturbare il manovratore. Ma ormai sembra palese che il calcio sia in vendita a chi ci mette i soldi.

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