È morto il pianista e compositore Ezio Bosso

EZIO BOSSO, MUSICISTA

“La musica è per tutti perché annulla la grammatica delle lingue e ne forma una valida per ognuno di noi”. Parola di Ezio Bosso, scomparso all’età di 48 anni, compositore e pianista che aveva commosso il mondo annunciando di essere malato di una patologia neurodegenerativa.
Nato a Torino il 13 settembre 1971, Bosso si approccia alla musica sin da bambino, debutta in Francia a 16 anni come solista, compie gli studi di contrabbasso, composizione e direzione d’orchestra all’Accademia di Vienna e collabora con diverse orchestre europee tra cui Chamber Orchestra of Europe, Festival Strings Lüzern, Deutsche Kammer-Virtuosen.
Nella sua carriera si esibisce come compositore, esecutore, direttore d’orchestra in diversi concerti. Tra questi, al Royal Festival Hall di Londra, Sydney Opera House, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Teatro Colón di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Festival di Perelada, Teatro Carlo Felice di Genova.
Bosso si dedica alla formazione, tenendo diversi corsi anche all’estero. Il 20 gennaio 2019 dirige l’evento “Grazie Claudio” dell’Associazione Mozart14, organizzato a Bologna per ricordare Claudio Abbado, portando sul palco del Teatro Manzoni un’orchestra di 50 elementi. “Bisogna credere alla musica – spiegava nel dicembre scorso – senza scadere nei luoghi comuni; credere e credere nella musica sono due azioni molto faticose, che consumano, ma tutto cio’, in fondo, fa parte della nostra esistenza in quanto esseri umani”.
Il pianista torinese si dedica anche al cinema, componendo le colonne sonore di “Io non ho paura”, “Quo vadis, baby?” e “Il ragazzo invisibile”.
Nel 2011, a seguito di un intervento per l’asportazione di una neoplasia sviluppa una sindrome autoimmune. Nonostante la malattia, però, Bosso continua a suonare, dirigere e comporre fino a settembre 2019 quando si ferma a causa di difficoltà nell’uso delle mani. “Mi capita spesso di dire che la bacchetta – ha affermato il pianista -, in realtà, è una maschera, che lenisce il dolore di una vita che, sì, mi piace, ma forse un po’ meno rispetto a quando suono o dirigo un’orchestra”.
Vive tra Londra, Bologna e Torino e nel 2016 è conosciuto dal grande pubblico italiano grazie alla sua esibizione sul palco di Sanremo con il brano “Following a bird”. “Più dell’applauso, che è la normale reazione a un’esecuzione ben fatta, l’attenzione del silenzio è il principale valore del successo, come del silenzio che segue tra un pausa musicale e l’altra”.
(ITALPRESS)

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