E ADESSO GODIAMOCI LE TRE FINALI EUROPEE

Mi rifiuto di scrivere della Juventus. Della squadra che ormai è costretta a fingere di partecipare al campionato. E’ una burla. Anzi, uno scandalo. E voglio ripeterlo perchè l’affliggente indecisionismo della cosiddetta giustizia (sportiva?) è ormai scandalosamente evidente. Sere fa ho partecipato a un mondanissimo summit del pallone – la presentazione in pompa magna della finalissima di Coppa Italia poi ben vinta dall’Inter – e incontrando numerose figure “importanti” ho appreso che tanti la pensano come me. Io lo dico e lo scrivo, aspettando che la indiscutibile Signora del calcio italiano sia restituita al suo ruolo precipuo: il gioco. Dopo che avrà esaurito la pena giusta che si è guadagnata come società. Fino ad oggi è stata umiliata solo la squadra, sono stati “afflitti” solo i calciatori, come ha ben rivelato il crollo di Empoli. A proposito dì lealtà sportiva, è stato un gesto leale presentare la sottrazione di dieci punti dieci minuti prima della partita? Quella dozzina di uomini – oltre che pedatori – l’han pagato caro.
Per fortuna possiamo parlare d’altro. Dal 31 maggio al 10 giugno seguiremo gli onorevolissimi impegni di Inter, Roma e Fiorentina nelle finali di Coppe europee, inattesa rivelazione di forza di un campionato dai più definito di scarsa qualità e riabilitato – per capacità, non per fortuna – da un Napoli che avrebbe meritato a sua volta una finale continentale. A proposito, m’è sorto il dubbio che la scelta divorzista di De Laurentiis possa essere spiegata anche con la bruciante sconfitta del Napoli di Coppa con il Milan, forse l’unico grave errore stagionale di Spalletti. Non sarà facile per il Napoli trovare in futuro una squadra altrettanto bella e potente, l’occasione europea era questa, è stata buttata. E per un’altra futura finale (rifletto) non raccomanderei Luis Enrique.
Tornando alle finali, l’Inter di Inzaghi si presenterà a Istànbul per una prestazione che si presume degna del City di Guardiola. Basta che ci creda, basta che Lautaro, finalmente Toro, sappia di avere alle spalle una squadra vera, quella che Barella ha mostrato per tutti. Simone riabilitato? Non ne aveva bisogno, lo perseguitavano solo quegli intellettuali nerazzurri che dal Triplete in poi son vissuti nelle nuvole.
Triplete? Voilà Mourinho. Fiorentina-Roma è stata come un anticipo di due finali e la Viola è stata all’altezza delle speranze; il West Ham è una bella squadra ma non deve spaventarla. Mou cercherà di presentare a Budapest il suo gioiello Dybala – diciamo due, con Abraham, per far contenta Cornelia, la madre dei Gracchi, ma andando per metafore mi aspetto un’impresa da Ragazzi della Via Pal – affidando pubblicamente il sogno di vittoria più ai giocatori che a se stesso. Generoso. Merita di vincere.

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