Da Tim e Raiplay docu-serie per raccontare l’Italia digitale

Sei un artigiano, un insegnante, un commerciante, un artista e hai visto la tua vita cambiare durante la pandemia grazie alle opportunità offerte dalla rete? Potresti diventare un esempio per tanti altri italiani. Per questo Tim e RaiPlay ti invitano a raccontare la tua storia che potrebbe diventare una delle otto protagoniste di “Tutto è possibile – Storie di Risorgimento Digitali”, disponibile su RaiPlay a partire dal prossimo autunno. Ma andiamo per ordine perché alla base dell’iniziativa c’è un progetto che risale a ben prima dell’arrivo del Covid-19 e che, con grande soddisfazione dei diretti interessati, va esattamente nella direzione richiesta dal presidente del Consiglio Mario Draghi di una trasformazione digitale del Paese. Il progetto in questione è l’”Operazione Risorgimento Digitale” che Tim ha avviato già dalla fine del 2019. “Ho capito subito quanto questo progetto fosse importante – spiega il presidente di Tim Salvatore Rossi – La Commissione Europea ha certificato quanto la popolazione italiana sia indietro nel possesso delle competenze digitali minime per presentarsi nel novero dei Paesi avanzati. Siamo al 25° posto su 28 Paesi. Era, dunque, necessario fare qualcosa per innalzare il livello di conoscenza e di competenza digitale del popolo italiano”. L’operazione prevedeva, e così è accaduto nei primi mesi, che “dei camion girassero nelle medie città italiane, parcheggiassero nella piazza centrale, aprissero gli sportelli e offrissero consulenza e corsi ai cittadini desiderosi di imparare i rudimenti del digitale, a partire da come si accende un pc perché molte persone non sono in grado di farlo”. Dopo l’arrivo a Marsala e le prime tappe nelle città siciliane però, ricorda Rossi, è iniziata l’emergenza Covid: “Ci siamo interrogati sul da farsi e abbiamo capito che si poteva far diventare quel giro virtuale. Mai idea fu più produttiva, probabilmente abbiamo avuto più successo di quanto ne avremmo avuto in presenza. Oltre un milione gli italiani che sono stati coinvolti in un’iniziativa in cui Tima ora fa solo da capofila, perché abbiamo avuto l’adesione di più di quaranta partners, tutti con a cuore che tutta la popolazione sappia maneggiare i devices moderni”. In questa operazione Tim ha incontrato Rai, protagonista negli anni Cinquanta di un’altra alfabetizzazione affidata al mitico maestro Manzi: “Quel tentativo è ben riuscito, ormai tutti sanno leggere e scrivere. Ora il nuovo alfabeto è digitale ed è fondamentale tanto quanto l’altro”. Da questa constatazione è nato il progetto della docu-serie, ideata da Riccardo Luna: “Siamo partiti da una domanda molto semplice: come sarebbe stata la nostra vita nella pandemia senza internet? Internet è stato un formidabile strumento di resilienza. Abbiamo potuto continuare a studiare, lavorare, tenerci in contatto. E la pandemia, in questi terribile anno, è stato il più grande acceleratore per una trasformazione digitale, siamo stati costretti a prendere confidenza con cose che prima non facevamo”. Per molti, aggiunge il giornalista, “il digitale è stato anche un modo per reinventarsi e noi stiamo cercando proprio quelle storie lì per la nostra docu-serie. Di piccole storie ne abbiamo lette a migliaia, la scommessa è trovarne di bellissime, trovare qualcuno che abbia fatto qualcosa di davvero significativo. Oggi lanciamo il contest, gli italiani hanno due settimane di tempo per mandarci le loro storie”. Il partner ideale per parlare a una platea così vasta non poteva che essere la Rai: “Saranno otto puntate da 25 minuti l’una, ciascuna dedicata a una storia. Stiamo decidendo con Riccardo Luna e Rai Pubblicità chi ne sarà il regista”, anticipa Elena Capparelli, direttrice RaiPlay e Digital. “Oggi – aggiunge -abbiamo 19 milioni di utenti registrati su RaiPlay, un piccolo contributo all’alfabetizzazione digitale quindi lo abbiamo dato anche noi e vogliamo continuare a darlo. Vogliamo essere complementari alla Rai e fare innovazione attraverso una docu-serie è una grande opportunità”. A proposito di opportunità, Andrea Laudadio, responsabile Tim Academy & Development sottolinea come spesso le persone siano “spaventate dalla digitalizzazione e ne sottovalutino l’importanza. Per questo, con Riccardo Luna, abbiamo pensato di dare alle persone esempi positivi che possano ispirare gli altri a mettersi in gioco”. Così come, appunto, hanno fatto molti durante la pandemia, utilizzando anche le risorse messe a disposizione da Tim: “Come Risorgimento Digitale nella prima fase della pandemia abbiamo donato telefoni e tablet agli ospedali perché i pazienti in isolamento potessero interagire con i familiari. Lo stesso abbiamo fatto nelle carceri”. Tutte le info per candidarsi, dal 13 al 26 aprile, a diventare protagonisti della docu-serie sono disponibili sul sito Operazione Risorgimento Digitale. Ogni episodio si aprirà con un viaggio e l’incontro con il protagonista; da qui il racconto della storia e la scoperta di come è cambiata la vita e come la tecnologia ha rappresentato una concreta opportunità di crescita non solo del protagonista ma anche del suo mondo di riferimento. Al termine di ogni puntata il protagonista donerà un oggetto rappresentativo della sua impresa del cambiamento, che andrà ad arricchire la collezione.
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]