CRONO E MAGLIA ROSA, IL GIRO RIPARTE DA DUMOULIN

Nove chilometri e 700 metri suggestivi, tra le bellezze di Gerusalemme e di una terra, Israele, che ha tenuto a battesimo la 101esima edizione del Giro d’Italia. Un appuntamento storico per la corsa Rcs che ha mantenuto fede alle attese ed ha tracciato una sottile linea rosa con quella del 2017. In testa alla classifica, infatti, c’è proprio il campione uscente, l’olandese Tom Dumoulin, tra i grandi favoriti per il trionfo a Roma. Coprendo la distanza della cronometro individuale d’apertura in 12’02”, alla media di 48,365 Km/h, il capitano del Team Sunweb ha preceduto di 2″ l’australiano Rohan Dennis (Bmc), che aveva pregustato a lungo il sapore del successo, ed il belga  Victor Campenaerts (Lotto-Soudal). “Mi sento molto bene e l’ho dimostrato subito: e’ stato tutto perfetto – il commento a caldo di un entusiasta Dumoulin – Fin qui tutto e’ andato bene, ho interpretato la cronometro a tutta, dando il massimo e rilanciando ogni volta. E’ veramente bello, ho addosso le due maglie piu’ prestigiose del ciclismo (la rosa e la ciclamino, ndr). E’ stata una giornata perfetta per me ed il team, ad Apeldoorn non pensavo alla classifica generale, stavolta e’ un’altra storia. E’ stato un inizio incredibile, pensavo di poter guadagnare qualcosa sugli altri ma non cosi’ tanto”. Il ‘tulipano’ che ama l’Italia potrebbe mantenere la guida della generale anche domani: “Vedremo, non abbiamo pianificato nulla: andiamo avanti di giorno in giorno, il Giro e’ molto lungo. Siamo molto felici per oggi ma la corsa dura tre settimane”. Il migliore tra gli azzurri è Domenico Pozzovivo: lo scalatore lucano della Bahrain-Merida chiude decimo con un ritardo di 27″. “Ho adottato una tattica molto semplice: ho cercato di partire forte e di arrivare alla morte, cosi’ e’ uscita fuori una buona crono – ha sottolineato Pozzovivo – Questa mia prestazione vuole essere una reazione a quello che ci e’ capitato stamattina. Siamo molto dispiaciuti di aver perso Siutsou, caduto nella ricognizione. Sono sicuro tornera’ ancora piu’ forte, correremo questo Giro anche per lui”. Nella ricognizione del mattino sono caduti anche il britannico Chris Froome (Sky) ed il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana): per loro ‘soltanto’ botte ed abrasioni, che si sono fatte sentire anche in gara. Froome, considerato l’uomo da battere, ha terminato 21esimo con un gap di 37″, Lopez 61esimo a 56″. Non gioisce nemmeno Fabio Aru, la punta tricolore per il podio: il grimpeur sardo della Uae Emirates è 47esimo a 50″. “Il Giro e’ iniziato e questo e’ bellissimo, ho perso tempo rispetto ai miei rivali, ma era prevedibile considerate le mie caratteristiche – le parole di Aru – Abbiamo ancora venti giorni molto impegnativi davanti a noi, non e’ un problema. Oggi ho cercato di stare attento nell’impostare le curve, il percorso era abbastanza impegnativo, non ho voluto correre troppo rischi”. Domani seconda tappa, la prima in linea, per il Giro2018. Tracciato praticamente pianeggiante quello che conduce il gruppo, dopo 167 chilometri, da Haifa a Tel Aviv. Unico ostacolo di giornata, un Gran Premio della Montagna a Zikron Ya’aqov di breve lunghezza, ma con pendenze oltre il 10 per cento. Dopo un lungo tratto in autostrada a carreggiata molto ampia, finale cittadino per ampi viali fino alla linea di arrivo. Primo appuntamento per gli sprinter, chiamati subito a dare spettacolo dopo le fatiche della cronometro, e chance da sfruttare soprattutto per l’olimpionico su pista Elia Viviani (Quick-Step Floors), una delle ruote più veloci presenti in gruppo.
(ITALPRESS).

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