Coronavirus, le proposte di Confedilizia per l’immobiliare

Provvigioni agenzia immobiliare

“Il settore immobiliare sta pagando le conseguenze del Coronavirus in un contesto già difficile, caratterizzato da una tassazione patrimoniale soffocante, da una continua discesa del valore di investimenti e risparmi e da una crisi che coinvolge tutti gli operatori del comparto e del suo indotto, con riflessi anche sui consumi”. Così Confedilizia, in merito all’emergenza Covid-19, sottolineando come “il Governo è intervenuto per affrontare l’emergenza. Adesso è necessario varare misure coraggiose e incisive per il rilancio dell’economia. Occorre liberare energie, stimolare attività, rimuovere i vincoli fiscali e regolatori che scoraggiano l’iniziativa. Solo seguendo questa direzione l’Italia potrà superare un momento indubbiamente difficile e al contempo affrontare le sue tare più risalenti, che da troppo tempo ne impediscono lo sviluppo”. Confedilizia indica alcuni possibili interventi per il settore.
CEDOLARE SECCA AFFITTI COMMERCIALI
“Con la manovra per il 2019 è stato avviato un sistema di tassazione sostitutiva dei redditi da locazione di immobili a uso diverso dall’abitativo, attraverso l’introduzione di una cedolare secca per i soli con-tratti stipulati nel 2019 aventi a oggetto unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1, di superficie fino a 600 metri quadrati. Al minimo, per rianimare un settore già in crisi prima di questa emergenza, occorrerebbe rinnovare quella misura. Un intervento, auspicabilmente, più incisivo dovrebbe pero’ ri-guardare tutti gli affitti non abitativi”, osserva Confedilizia.
SEMPLIFICAZIONE LOCAZIONI COMMERCIALI “I contratti di locazione di immobili a uso diverso dall’abitativo, sono regolati ancora da una legge di oltre quarant’anni fa, che impone alle parti vincoli non solo sulla durata dei contratti, obbligatoriamente prevista in 12 o 18 anni, ma anche su altri aspetti del rapporto fra proprietario e inquilino. è necessario prevedere – almeno nelle zone maggiormente interessate dall’epidemia – la rimozione di queste limitazioni fuori dal tempo, per favorire l’avvio di nuove attività economiche”, propone Confedilizia.
ELIMINAZIONE TASSAZIONE CANONI DI LOCAZIONE COMMERCIALE NON PERCEPITI
Per Confedilizia “in questo momento di difficoltà per moltissime attività commerciali, con conseguenti rischi di mancati pagamenti dei canoni di locazione, l’assurdità della norma che sottopone a tassazione anche i canoni non percepiti dai proprietari-locatori si manifesta in modo eclatante. Occorre rimuoverla, adeguando la normativa sugli affitti commerciali a quella sugli affitti abitativi”.
RIDUZIONE IMU E DIFFERIMENTO VERSAMENTI
“I 22 miliardi l’anno di patrimoniale sugli immobili sono un macigno che determina conseguenze negative sui valori, sui consumi e su tutta l’economia. Occorre dare – particolarmente in questa fase di grande difficoltà – un segnale di riduzione, cosa che puo’ avvenire attraverso una diminuzione dei ‘moltiplicatori Montì (quello delle abitazioni, ad esempio, passo’ nel 2012 da 100 a 160) e/o mediante la possibilità di dedurre l’Imu anche dall’Irpef. Inoltre, è necessario disporre il differimento del termine di versamento della prima rata dell’imposta (fissato nel 16 giugno), eventualmente accorpandolo con quello del saldo, e/o la possibilità di rateizzazione del pagamento”, conclude.
(ITALPRESS).

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