Coronavirus, Conte “Ne usciremo a testa alta”

ROMA (ITALPRESS) – “Si’. Io prego. Prego di poter svolgere nel migliore modo possibile il mio ruolo e di riuscire a dare forza a tutti coloro che sono in prima linea, prego di poter presto rivedere gli italiani riabbracciare i loro cari e di riuscire a dare conforto a tutti coloro che hanno perso qualcuno. Nei momenti difficili la spiritualita’ sostiene piu’ che mai la forza dell’impegno e dell’azione concreta”. Cosi’ il premier Giuseppe Conte nell’intervista a Famiglia Cristiana. L’appello all’unita’ e alla solidarieta’ degli italiani per sconfiggere il contagio, il plauso agli operatori sanitari e a tutti gli italiani impegnati con grande spirito di sacrificio in prima linea, il richiamo alle opposizioni ad agire “con responsabilita’ e amor di Patria”, mettendo da parte “polemiche strumentali”. E ancora: le misure per superare “lo tsunami economico”, l’esigenza di una risposta dell’Europa “vigorosa, tempestiva, coordinata”, la volonta’ di “uscire a testa alta” da questa tempesta. “Sono giornate particolarmente intense che si allungano sino a sera tardi. Stiamo facendo un grande lavoro di squadra, consapevoli che non ci possiamo risparmiare. Ognuno deve spendersi al massimo, deve fare la sua parte e il momento e’ adesso”. Per quanto riguarda l’organizzazione nelle citta’ e ai trasporti, spiega che “il trasporto pubblico non puo’ essere bloccato: impediremmo a medici e infermieri di raggiungere gli ospedali e renderemmo difficoltoso muoversi per chi e’ investito di servizi di pubblica utilita’”. Il premier conferma un piano di riassetto industriale ed economico per tutto il Paese: “Stiamo studiando dettagliatamente il provvedimento dello scudo del golden power e, sotto la regia di palazzo Chigi, siamo pronti ad agire per difendere gli asset industriali e aziendali del nostro Paese senza precluderci di allargare l’intervento ad altri settori strategici”. Infine, il premier dice: “So bene cosa significa rimandare un abbraccio, a incontrare i propri genitori, limitare le uscite e i trasferimenti. Ma la rinuncia serve a preservare noi stessi e i nostri cari. La rinuncia di oggi preserva l’abbraccio di domani”.
(ITALPRESS).

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