COREPLA, UNA CRESCITA LUNGA 20 ANNI

Un beneficio economico di oltre due miliardi, un indotto di 6000 persone e un incremento del 64% degli imballaggi avviati al recupero tra il 2005 e il 2017. Queste sono alcune cifre presentate da Corepla – il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica – nel corso del convegno «Il futuro del riciclo della plastica nella circular economy – i 20 anni di Corepla», tenutosi al complesso del Vittoriano di Roma. Nel corso della mattinata, si è discusso delle possibilità derivanti dalla piena riciclabilità delle materie plastiche e le loro possibilità di reimpiego nel ciclo produttivo per generare un valoro economico e sociale per il sistema italiano. Antonello Ciotti, presidente Corepla, ha esaltato i progressi registrati negli ultimi vent’anni: «Quando siamo partiti nel 1998, la raccolta differenziata era di circa 1,9 kg per abitante; quest’anno siamo arrivati a una raccolta media di 18 kg per abitante. Questa crescita ha comportato un indotto di oltre 6000 persone, di aziende che lavorano nel settore e di tecnologie che sono state sviluppate nel sistema Italia. E si tratta di tecnologie che vengono esportate a livello europeo. Abbiamo quasi un milione di tonnellate di rifiuti – spiega Ciotti – che vengono riciclate, trovando applicazione come materia prima-seconda o come termo-valorizzazione, che è energia che il Paese ottiene dai rifiuti. Abbiamo stimato che 2 settimane dell’intero fabbisogno italiano di energia provengono dai rifiuti di materie plastiche portate nei termo-valorizzatori o nei cementifici, dove sostituiscono il combustibile». Secondo le stime Corepla, l’industria nazionale del riciclo della plastica continua a crescere, avviando a riciclo nel 2017 il 43,3% degli imballaggi raccolti e posizionandosi tra le prime grandi economie in Europa per tasso di riciclo dopo Germania e Spagna.  L’Europa – informa il consorzio a cui aderiscono 2600 aziende –  è il secondo produttore mondiale di materie plastiche dopo la Cina, con l’Italia secondo produttore dopo la Germania. «Essere presente oggi a quest’evento è per me motivo di grande interesse personale, avendo lavorato nel consorzio Re-Plastic Corepla oltre 25 anni fa. Questo settore non rappresenta soltanto un motore di  crescita economica e occupazionale, ma un vero e proprio “new deal” di crescita culturale verso un domani più sostenibile», ha detto Dario Galli, viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico.  Salvatore Micillo, sottosegretario all’Ambiente, si è concentrato sulla necessità di assistere i pescatori nel recupero di plastiche in mare e di limitare i prodotti monouso. «Dai primi provvedimenti di questo governo, in linea con la nuova direttiva europea sui rifiuti, è chiara la nostra intenzione di introdurre misure verso la realizzazione di un modello di economia circolare, promuovendo un uso razionale dei prodotti in plastica e incentivando il riciclo e la raccolta differenziata di qualità». Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha approfondito invece come, «grazie all’azione dei consorzi, in Italia, si è passati da un sistema di gestione dei rifiuti basato sulla discarica a uno orientato al recupero e al riciclo. Nel 2017, in Italia è stato avviato a recupero di materia ed energia l’82% dell’immesso al consumo, in particolare è stato riciclato il 43% degli imballaggi. Un dato in crescita e superiore alla media europea». 

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