CONTRO LA SVIZZERA CERCANDO PASS PER OTTAVI

Battendo la Svizzera, l’Italia supererebbe già il primo ostacolo, proiettandosi verso la zona alta del tabellone dell’Europeo. Lo stadio Olimpico si accinge a vivere un’altra serata di passione. La Turchia è stata spazzata via e nelle ultime due partite (contro la Repubblica Ceca che ha fatto il botto con Schick contro la Scozia e contro gli ottomani), l’Italia ha fatto sette gol e non possiamo dire che abbia incontrato le solite scamorze. Non è più la squadra che batte solo avversari scadenti e nella differenza reti è fra le migliori con quella del Belgio che è favorito per la vittoria finale. Lo è anche l’Italia? Mancini si tiene prudente con le parole. La Svizzera ha cominciato così così, ma resta l’avversario più importante del girone e ce lo ritroveremo davanti anche alle qualificazioni mondiali. La partita sarà quindi piena di significati e il risultato condizionante. Mancini in questa vigilia ha pensato a chi schierare al posto di Florenzi che ha avuto un problema muscolare. Di Lorenzo lo ha sostituito contro i turchi, ma è saltato fuori anche il nome di Toloi, mentre i primi progressi di Verratti hanno indotto a pensare a lui.
Il c.t. pensa moderno, ma tiene conto anche dei detti antichi, terrà conto di quello secondo cui squadra che vince non si cambia, anche se ha detto “Potremmo cambiare alcuni giocatori”. Ha intenzione di fare turnover? Noi ne dubitiamo, comunque aspettiamoci sorprese. Petkovic, che ha ricevuto parecchie critiche alla cioccolata dopo il pareggio contro il Galles e la sostituzione di Shaqiri, forse cambierà qualche pedina che per ora è topo secret. Il suo centrocampo delle meraviglie non è apparso così irresistibile contro il Galles, ma difficilmente l’atalantino Freuler e Xhaka verranno toccati. I difensori azzurri che non subiscono gol da nove partite (875’), dovranno stare attenti a Embolo, un camerunense naturalizzato svizzero che gioca nel Borussia Moenchengladbach e ha segnato il gol al Galles. E poi, si sa, gli elvetici – solitamente flemmatici – contro l’Italia si scaldano per la rivalità di vicinato e per la moltitudine di nostri connazionali che hanno in casa. Ne verranno circa 4.000, a quanto abbiamo saputo. Quindi attenzione a una partita non certo al cloroformio.
Finora l’Europeo ha avuto nell’incidente a Eriksen, il citato gol di Schick, qualche delusione (Croazia, Polonia, Svezia) e qualche prodezza (Lukaku) i fatti più significativi e non vorremmo aggiungerci un flop azzurro. Mancini, uomo di mondo e di calcio, sa come dosare gli entusiasmi e ha cercato di frenare, pur avendo prospettato il viaggio a Wembley per la finale come una prenotazione già avvenuta. Ma ha aggiunto che ci sono ben sei fermate per la stazione londinese. A nostro avviso vedere ballare davanti ai propri occhi numeri esaltanti, ammirare la difesa con i suoi veterani Bonucci e Chiellini e con l’arrembante Spinazzola cercare il gol; notare come il centrocampo domini l’avversario con il movimento di Barella, la saggia regia di Jorginho e il dinamismo di Locatelli; e l’attacco con un Berardi riscopertosi pericoloso ispiratore del gioco, Insigne fantasista pirotecnico e Immobile goleador implacabile, esalterebbe chiunque. Secondo gli osservatori, le sue ambizioni sono sfrenate e coincidono con quelle dei tifosi. L’appetito vien mangiando, si dice, e forse in questo ciclo calcistico l’Italia ha trovato un gruppo in grado di rinnovare le vittorie di un passato non molto lontano (2006).
Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e la Svizzera, per quanto non bagnata dalle onde del Mediterraneo, resta un ostacolo non facile. L’hanno definita “arrabbiata” e “delusa”. Si è detto che la forza dell’Italia sta nel centrocampo e, guardacaso, il reparto più temibile dei nostri avversari sta proprio in quel settore del campo, anche se con il Galles si è visto poco. I giocatori elvetici sono stati accusati di lentezza e se cederanno l’iniziativa, i nostri sapranno come colpire, visto che hanno fatto 29 gol in dieci partite. Si è parlato di un’Italia bicefala: Jorginho in campo, Mancini in panchina. Si è fatto presente che ben trenta giocatori sono andati a segno nel corso della gestione Mancini e tutto fa brodo, ma tutte le partite cominciano da 0-0, anche quella con gli elvetici. Il c.t. ha fatto il solito prudente panegirico dell’avversario: “La Svizzera ci ha creato sempre problemi. E’ da anni fra le prime 10-12 della classifica Fifa, ha un tecnico di esperienza che conosce il calcio italiano”.
“Noi abbiamo un modo di giocare che non muta, anche se cambia qualche uomo. Comunque la gara con la Svizzera resta difficile”. Oggi le partite non si vincono così facilmente, si rischia sempre. Quanto a Shaqiri l’ho avuto all’Inter forse in un momento difficile. Ma poi ha fatto sempre bene. Noi siamo fiduciosi”, ha aggiunto Mancini. Bonucci ha messo sull’avviso tutti sulla pericolosità dell’attacco elvetico: “Ha qualche elemento in attacco che può creare diversi pericoli”. Cioè Embolo. Messe la mani avanti a scanso di sorprese, tuffiamoci nell’atmosfera eccitante di un’altra partita da vincere.

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