Cida “Accelerare i tempi perchè l’Umbria diventi una Hydrogen Valley”

PERUGIA (ITALPRESS) – “E’ il momento di accelerare i tempi per far diventare l’Umbria una Hydrogen Valley nel suo complesso, senza contendersi tra i vari territori, la supremazia ecologica e i soldi del PNRR”. A sostenerlo è la Cida (Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità), spiegando che “l’Umbria è il cuore verde dell’Italia e va conservato questo brand che è di tutti gli umbri, oggi più che mai. Va fatta un’analisi organica sui territori, mettendo in secondo piano gli interessi particolari delle città e vanno scelte le soluzioni migliori, quelle più utili, in quanto, visti i volumi di idrogeno necessari e l’energia che dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili, nel prossimo futuro ‘ce ne sarà per tutti’ e tutti siamo l’Umbria”. Si spiega che “la crisi dovuta alla guerra in Ucraina, con la conseguente difficoltà di approvvigionamento del gas, potrebbe avere dei riflessi importanti sulla nostra economia e non del tutto negativi se si pensa al processo di sviluppo delle rinnovabili. Il gas è un vettore energetico importante per la transizione energetica nazionale in quanto unica fonte fossile meno impattante delle altre, accettata per abilitare gradualmente la conversione completa verso le rinnovabili. Dal metano si pensa di produrre idrogeno con processi a basso costo per contribuire a sviluppare filiere importanti sulla mobilità sostenibile (treni e autobus), in attesa che l’idrogeno verde (prodotto da elettrolisi alimentata da fonti rinnovabili), raggiunga costi accettabili”.
Il concetto espresso da Cida si fonda sul fatto che se non si avrà più a disposizione il metano nelle quantità necessarie, bisognerà razionarlo per gli usi indispensabili quali l’industria che non può farne a meno e il settore domestico. “Nessuno potrà permettersi di pensare di spaccare la molecola del prezioso metano per produrre idrogeno a basso costo. Quindi – si aggiunge – dato che l’idrogeno verde è un gas che potrebbe essere utilizzato anche per sostituire in alcuni impieghi il metano russo, ci sarà bisogno di spingere ancora di più sulla sua produzione, non solo per la causa ambientale ma anche per il suo potere calorifico. E’ chiaro che il trasporto e la combustione dell’idrogeno è diversa da quella del metano e che vanno adottate soluzioni tecnologiche diverse, ma si sta pensando a gas costituiti da miscele e, soprattutto, in questo momento dove bisogna fare di necessità virtù, bisogna accelerare i tempi per la ricerca in questo settore”.
Rispetto a qualche tempo fa la discussione su aspetti ambientali ed economici è quasi sparita e si è passati comunque da slogan come “2050 emissioni zero” a “No Inceneritori” e “Si Inceneritori”. Il ruolo delle amministrazioni locali potrebbe assumere un peso maggiore se, come nel caso dell’Umbria, si abbandonassero inutili campanilismi provinciali, più forti anche delle stesse appartenenze politiche, e ci si cominciasse a muovere compatti per obiettivi comuni”.
(ITALPRESS).

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