Chessa “I cammini religiosi valorizzeranno l’interno dell’Isola”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “I cammini religiosi saranno un’opportunità per scoprire le bellezze dell’interno. Sono eventi importanti. Noi arriviamo in ritardo rispetto ad altri cammini nel mondo, ma stiamo perfezionando un progetto storico per la Sardegna che vede la collaborazione della Conferenza Episcopale”. Così l’assessore del Turismo Gianni Chessa a margine della conferenza di presentazione dell’evento “Noi camminiamo in Sardegna” in programma dal 5 all’8 ottobre in vari Comuni dell’interno dell’isola (Dorgali, Galtellì, Iglesias, Carbonia, Sant’Antioco, Luogosanto, Orgosolo, Porto Torres, Gesturi, Genoni, Laconi). “Questo è il prosieguo della strategia dell’assessorato di destagionalizzare – prosegue Chessa – Dobbiamo accarezzare il sogno di una Sardegna che viva di turismo tutto l’anno. 250 comuni su 377 verranno valorizzati da questo cammino, per una Sardegna conosciuta non solo dai sardi ma da tutti. Cerchiamo di migliorare l’offerta, siamo gli ultimi ma possiamo fare meglio degli altri. Stiamo puntando anche su altre forme di turismo come quello archeologico”.
Tra i soggetti coinvolti la Conferenza Episcopale Sarda, Terre di Mezzo Editore “Fa la cosa Giusta”, Fondazione Destinazioni di pellegrinaggio della Sardegna, Camera di Commercio. Il progetto è finanziato con 80mila euro, di cui 40mila fondi dell’assessorato del Turismo e altri 40mila della Fondazione. Soddisfatto anche Renato Tomasi, referente del progetto: “E’ un lavoro nato 12 anni fa, ma in questi due anni c’è stata un’accelerazione che ci consente di fare ragionamenti per il futuro. Abbiamo raccolto le proposte dei territori, è una scommessa che ci porta a presentare il turismo lento in maniera diversa, con una narrazione”. La direttrice editoriale di Terre di Mezzo, Miriam Giovanzana , sottolinea come “il cammino più noto è quello di Santiago di Compostela che quest’anno farà un record storico di presenze, quindi l’intuizione della Regione è molto moderna e attuale”. Infine la presidente della Fondazione Roberta Serrenti: “La neonata fondazione ha un anno di attività e nasce da un progetto di rete che parte dieci anni fa. Grazie alla spinta dell’assessore Chessa siamo riusciti a dargli gambe. Abbiamo lavorato sul turismo identitario e religioso. Diverse sono le attività che vanno dalla promozione dei comuni alla formazione delle guide turistiche. E’ un viaggio emozionale che permetterà ai comuni di aprire degli scrigni con tesori inestimabili”.

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(ITALPRESS).

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