Calcolo rimborso pensioni

Calcolo rimborso pensioni

Sono sempre di più le persone che cercano informazioni sul calcolo rimborso pensioni, al fine di comprendere se si abbia o meno il diritto a ottenere un simile beneficio, e in che modo poterne fare richiesta.

Cerchiamo allora di fare il punto su questo tema, condividendo con tutti gli interessati come si sia arrivati al punto di valutare un calcolo del rimborso della pensione, e come procedere!

Cos’è il rimborso pensioni

Cominciamo… dalle basi, e dal capire perché si sia arrivati al calcolo rimborso pensioni.

Alla fine del 2011 la Legge Fornero ha di fatti bloccato il sistema di rivalutazione delle pensioni di importo superiore a 3 volte il minimo INPS. Un intervento che tuttavia la Corte Costituzionale, con sentenza n. 70/2015, ha ritenuto incostituzionale, poiché contrario all’art. 38 della Carta, considerato che “l’assenza di rivalutazione impedirebbe la conservazione nel tempo del valore della pensione in quanto il blocco della perequazione lederebbe il principio di proporzionalità tra la pensione, che costituisce il prolungamento della retribuzione in costanza di lavoro, e il trattamento retributivo percepito durante l’attività lavorativa”.

In particolare, i giudici costituzionali hanno dichiarato illegittima la parte di provvedimento in cui si prevede che “in considerazione della contingente situazione finanziaria, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici […] è riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013, esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento”.

In sintesi, il blocco delle rivalutazioni previsto dalla Legge Fornero è incostituzionale. Di qui, una ondata di richieste di rimborso della parte di pensione non goduta a causa di tale intervento.

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Il Bonus Poletti

Come se quanto sopra non fosse sufficientemente complicato, a inserirsi in tale scenario ci ha pensato il Bonus Poletti, manovra ratificata nel 2015 come rimedio parziale al blocco della perequazione delle pensioni del 2012 e del 2013.

Con sentenza del novembre 2017 la Consulta ha dichiarato legittimo questo bonus, andando così a ribaltare una precedente pronuncia di incostituzionalità. Ricordiamo che il provvedimento prevedeva un reintegro del 100% dell’inflazione per gli assegni di importo fino a tre volte il minimo, del 40% per quelli tra 3 e 4 volte il minimo, del 20% per quelli tra 4 e 5 volte e del 10% per quelli tra 5 e 6 volte il minimo.

A chi spetta il rimborso pensioni

A questo punto possiamo cercare di giungere al dunque del nostro approfondimento odierno, e capire chi possa beneficiare del rimborso pensioni e come farne richiesta.

Andando ancora con ordine, il rimborso della pensione INPS per la mancata rivalutazione dal 2012 in poi spetta a chi:

  • è andato in pensione prima del 31 dicembre 2011, ricevendo un importo lordo di 1.405,05 euro per il 2012 (pari a circa 1.088 euro netti);
  • è andato in pensione prima del 31 dicembre 2012, ricevendo un importo lordo di 1.443 euro per il 2013 (pari a circa a 1.117 euro netti).

Come chiedere il rimborso pensione INPS

Per poter richiedere il rimborso della pensione INPS, il cittadino che richiede di averne diritto può inoltrare una domanda telematica all’istituto previdenziale usando il sito internet dell’ente, o in forma scritta presso l’ufficio territoriale di competenza, precisando come oggetto la dicitura “ricostituzione trattamento pensionistico a seguito di intervenuta abrogazione dell’art. 24, co.25 del d.l. n.201/2011 con Sent. Corte Costituzionale n.70 del 30.04.2015”.

Naturalmente, la richiesta dovrà riportare correttamente i dati anagrafici e coniugali del richiedente, il tipo di pensione e gli estremi bancari o postali (IBAN) utili per l’accredito del rimborso. Se poi si ritiene più opportuno, ci si può far supportare da apposite figure professionali, come consulenti e Centri di Assistenza Fiscale.

Difficile quantificare a quanto si abbia diritto, considerato che molto dipende dall’importo della propria pensione. Il rimborso potrebbe tuttavia facilmente arrivare a diverse migliaia di euro per l’intero periodo interessato dal fenomeno.