LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – A Malta le tariffe aeree hanno raggiunto livelli record, con l’inflazione del trasporto aereo passeggeri salita al 46% nell’aprile 2025 rispetto a un anno prima, secondo gli ultimi previsioni per l’economia maltese pubblicati dalla Banca Centrale di Malta. L’impennata, tra le più marcate in Europa, è alimentata dal boom turistico post-pandemico che ha spinto il numero di passeggeri ben oltre i livelli pre-2019, mentre la capacità di posti disponibili fatica a tenere il passo.
Ulteriori pressioni derivanti dai costi elevati di carburante e operatività hanno accentuato la crescita dei prezzi. L’inflazione delle tariffe aeree è rimasta elevata nei mesi successivi – 42% a maggio e 25% a giugno – ben al di sopra del 14% registrato nell’area euro ad aprile. Altri Paesi a forte vocazione turistica come Grecia e Spagna hanno registrato aumenti significativi, ma i loro prezzi hanno iniziato a stabilizzarsi già quest’anno.
Il rapporto sottolinea che le tariffe aeree sono ormai un fattore chiave dell’inflazione complessiva a Malta, contribuendo da sole per 0,6 punti percentuali ad aprile, circa un terzo dell’inflazione trainata dai servizi. Nonostante le compagnie abbiano aumentato la capacità – +35% rispetto ai livelli del 2019 nel 2025 – la domanda continua a superare l’offerta. A febbraio i movimenti passeggeri erano superiori del 56% rispetto al 2019, mentre i posti disponibili crescevano del 47%, lasciando un divario persistente.
Il carburante resta un’ulteriore sfida. Sebbene i prezzi del greggio siano diminuiti dopo il picco del 2022, il carburante per jet e altri costi operativi delle compagnie restano elevati. Ulteriori pressioni incombono con la progressiva eliminazione delle quote gratuite del sistema ETS europeo entro il 2026 e con l’introduzione obbligatoria dei carburanti sostenibili per l’aviazione, che nel 2025 costano oltre quattro volte il cherosene tradizionale.
La Banca Centrale prevede che l’inflazione delle tariffe aeree rimarrà alta fino alla metà del 2026, per poi tornare gradualmente verso la media di lungo periodo del 3% entro il 2027. Tuttavia, le pressioni strutturali sui costi potrebbero rallentare il ritorno a livelli di prezzo normali.
– Foto d’archivio IPA Agency –
(ITALPRESS)