Artom-Battiston “Chiusura Lombardia poteva essere evitata”

MILANO (ITALPRESS) – “Ci risiamo, Lombardia chiusa, tutta la Lombardia. Ma questa volta non è accettabile, perché poteva essere ampiamente evitato chiudendo tempestivamente la provincia di Brescia. Vediamo il perché.”
Cosi su La Stampa, Arturo Artom, ingegnere e fondatore di Confapri, e Roberto Battiston, ordinario di fisica all’Università di Trento, denunciano lo scandalo della mancata chiusura tempestiva della Provincia di Brescia.
“A un anno dall’inizio della diffusione della pandemia nel nostro Paese, ‘reattività’ dovrebbe essere la parola chiave per un cambio di passo nella gestione delle risposte alla diffusione del contagio, ancora caratterizzata dalle polemiche fra governo e regioni e dalla scarsa trasparenza sulla raccolta e sull’analisi dei dati. A questo riguardo ogni giorno in maniera trasparente e leggibile su www.robertobattiston.it sono pubblicati i grafici sull’Rt basati sul calcolo di un indice riproduttivo semplificato, derivato da un modello epidemico classico usando i dati pubblici della protezione civile e, applicato a diversi livelli territoriali, fino a raggiungere le province. Questa analisi è ora recepita anche da AGENAS – Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali, nell’ ambito di un collaborazione con l’ Osservatorio del dato epidemiologico dell’ Università di Trento, tesa a supportare la gestione delle risorse sanitarie territoriali sfruttando i dati pubblici sul COVID”.
“Riteniamo – continuano – che l’analisi quotidiana dei dati di contagio, nella forma più efficace anche da un punto di vista comunicativo, debba essere un fattore fondamentale a disposizione di tutti i cittadini a partire, a maggior ragione, del Governo e del Premier, come primo dato la mattina ed ultimo la sera. Tutti dobbiamo essere informati sull’andamento tendenziale dell’epidemia, con un dettaglio che deve passare dal livello regionale a quello provinciale, e, ove possibile, a quello comunale”. “A Brescia la terza ondata era chiara ed evidente da Dicembre, la curva degli infetti cambia pendenza ed inizia a crescere in maniera impressionante già da Capodanno, in un corrispondenza di un netto salto in Rt che poi si è mantenuto sopra 1, in controtendenza con l’ andamento regionale. Perché la decisione di chiudere non è stata presa almeno tre-quattro settimane prima? si chiedono Artom e Battiston.
“Riassumendo, l’analisi quotidiana dei contagi con dettaglio a livello provinciale, unita a una maggiore omogeneità di valutazione e a una maggiore rapidità di reazione a livello regionale e centrale è a nostro modo di vedere un elemento imprescindibile per contrastare la diffusione del contagio nei prossimi mesi, in attesa che finalmente la campagna vaccinale possa dispiegare i suoi effetti” concludono.
(ITALPRESS).

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