“Artigiano in Fiera”, boom di visite agli stand delle aziende vinicole siciliane

MILANO (ITALPRESS) – Dagli agrumi alle erbe aromatiche, passando per la dolcezza di fiori come quelli del mandorlo. La produzione vinicola siciliana, in esposizione alla prima edizione di “Artigiano in Fiera – Anteprima d’estate” ospitata a Rho, Milano, dal 29 maggio al 2 giugno, risente di tutti questi ingredienti, che contribuiscono a renderla unica nel panorama nazionale italiano.

Il vino simbolo per eccellenza resta il marsala, ma la ricchezza delle materie prime autoctone e la grande creatività di chi produce liquore amplia il catalogo dei prodotti con soluzione e gusti inaspettati. Le aziende vinicole partecipanti alla fiera arrivano da ogni parte della Sicilia, dal cuore della regione rappresentato dalla provincia di Enna fino alle realtà costiere che gravitano intorno a Palermo, Catania, Trapani e Siracusa.

Sono tutte nate da iniziative familiari e continuano a essere gestite da nipoti e pronipoti di chi le ha fondate: un ulteriore segno, questo, di quanto sia importante non solo per la regione, ma per l’Italia stessa, l’organizzazione in piccola o media impresa. A farla da padrone è il principe della produzione siciliana, il marsala, che regna anche in pasticceria e gelateria.

“È il vino per antonomasia”, afferma con un sorriso Michelangelo Alagna, mentre illustra la fila di bottiglie sistemate sul bancone del suo stand. Titolare della cantina “Anabasis”, che ha sede proprio nella città di Marsala, sottolinea quanto sia importante questo vino. “È un patrimonio, un vino generazionale che non ha paura del tempo. Può invecchiare all’infinito e per questo va tramandato di generazione in generazione”.

Della stessa idea è un altro produttore, Giacomo Arini, co-titolare insieme al fratello di Casa Vinicola Arini, in provincia di Trapani. La loro è un’azienda storica nata all’inizio del Novecento. “All’inizio il nostro business core era incentrato sul marsala e sui vini passiti, o anche quelli aromatizzati, ma sempre partendo da una base di marsala. Tutt’oggi rappresentano la nostra storia e il nostro essere artigiani. Abbiamo scelto di restare un’azienda a conduzione familiare perché siamo noi a selezionare le uve per la produzione dei vini. La materia prima arriva dai dintorni di Marsala, in particolare da Mazara del Vallo, Trapani e Salemi, zone vocate per la produzione delle uve bianche e rosse. Da questi acini ricaviamo sei vini rossi e sei vini bianchi autoctoni, oltre a sei marsala fra superiore e riserve stravecchie e uno perpetuo con un’età media di oltre 60 anni. Non mancano poi i passiti, lo zibibbo, il moscato e il malvasia”.

I vini passiti, in particolare, sono un tipo di prodotto che contraddistingue la Sicilia, come afferma Michelangelo Alagna. “Per le condizioni climatiche che ha, la nostra regione è naturalmente predisposta alla produzione di questi vini. Se però devo indicare un altro simbolo importante, quello è lo zibibbo: un moscato patrimonio della Sicilia. Si tratta di un vitigno versatile, da cui produciamo sia una versione secca adatta al pasto sia una versione ottenuta con una macerazione di 25 giorni delle bucce. Possiede delle caratteristiche uniche, perché ha dei profumi simili alla versione dolce, ma rimane secco”.

Oltre a marsala, zibibbo e passiti, la produzione della regione vanta un’ampia lista di amari, basati soprattutto sull’utilizzo di erbe aromatiche, e di liquori dai gusti singolari, come nel caso del distillato al fico d’india: un unicum nato anni fa dall’intuizione di un primo imprenditore, Carmelo Grippaldi, che nel 1998 ha avviato la propria attività in provincia di Enna basandola innanzitutto sulla produzione di un liquore esaltato dal gusto e dall’aroma di un frutto tipicamente siciliano. “Abbiamo puntato sul fico d’india perché abbiamo intuito che potesse rappresentare perfettamente la nostra regione, tant’è che nel tempo è diventato il marchio della nostra azienda”, racconta l’imprenditore. Anche altre realtà hanno poi seguito il suo esempio e oggi il liquore a base di fico d’india è uno degli spirits che più identifica la produzione siciliana, perché nessun’altra regione lo realizza.

Un’altra particolarità che ha conquistato i visitatori di “Artigiano in Fiera – Anteprima d’estate” è il vino alla mandorla, che unisce la qualità delle uve siciliane a un frutto simbolo della regione in tutto il mondo. “Si utilizza un vino base a cui si accompagna un’infusione di mandorle dolci e amare: il risultato è sintetizzabile in una spremuta di pasta di mandorle”, spiega Giacomo Arini.

La cinque giorni fieristica si chiude in maniera positiva per gli imprenditori siciliani. L’alta affluenza di visitatori e la possibilità di far scoprire loro vini, liquori e amari poco comuni soddisfa i produttori, colpiti dalle reazioni dei potenziali clienti al momento delle degustazioni. “Rimangono stupefatti e meravigliati dallo scoprire il vero marsala, a prescindere che si tratti della versione secca o dolce”, sorride Giacomo Arini. “Nell’immaginario collettivo il marsala è sempre stato visto come un vino dolce e stucchevole, invece dopo l’assaggio le persone si ricredono, perché lo trovano un eccellente vino da dessert secco, asciutto, gradevolissimo da bere e con dei profumi che esaltano tutte le caratteristiche della Sicilia, non ultimo il sole, presente in ogni nostra bottiglia”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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