ARSENALE E DROGA, UN ARRESTO IN CALABRIA

SERGIO OLIVERIO

Nascondeva in un garage oltre 2 chili e mezzo di esplosivo, 1.100 grammi di cocaina, 14 tra mitragliatrici, pistole e fucili e oltre 500 cartucce. E’ quanto hanno scoperto i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che hanno arrestato G.D., di 31 anni.
L’arsenale e la droga, nel corso di controlli, sono stati trovati in un garage nel centro cittadino di Reggio Calabria. L’attenzione degli investigatori si è concentrata su un complesso condominiale ad altissima densità criminale. Al centro degli accertamenti è finito un garage, formalmente di proprietà di una persona risultata del tutto estranea alla vicenda, ma nella disponibilità dell’indagato, in qualità di affittuario.

Le Fiamme gialle hanno trovato, nascosti tra numerosi articoli di abbigliamento, diversi imballaggi di confezioni per sostanze stupefacenti, molti dei quali riportanti evidenti e vistosi residui di cocaina, nonché un panetto della stessa sostanza stupefacente integro, ancora imballato. Ma la sorpresa è arrivata quando i finanzieri hanno controllato il soppalco.

Sul pianale di legno sono stati trovati oltre 2 chili e mezzo di esplosivo (gelatina-dinamite, con relativa miccia e con relativo detonatore), un panetto da 1.100 grammi di cocaina riportante impresso uno dei classici simboli della massoneria (incentrato su un gioco a incastro di figure rappresentanti una squadretta, un occhio ed un compasso), 2 pistole mitragliatrici, 6 fucili da caccia, 1 fucile a canne mozze, 4 pistole semiautomatiche, 1 pistola a tamburo, 2 strozzatori per fucile da caccia e oltre 500 cartucce di varia tipologia. La maggior parte delle armi rinvenuta è risultata rubata.

Il sospetto degli investigatori è che l’arsenale faccia parte della “potenza di fuoco di un’unità locale del gruppo criminale organizzato”.

Gli accertamenti tecnici sull’esplosivo ritrovato hanno consentito di stabilire che si tratta di gelatina dinamite a base di nitroglicerina, “un esplosivo ad altissimo potenziale, particolarmente sensibile che, dopo la campionatura – fanno sapere le Fiamme gialle -, è stato immediatamente distrutto, poiché col tempo, decomponendosi, diventa altamente instabile”.

“L’esplosivo insieme alla miccia a lenta combustione ed il detonatore sequestrati, se assemblati correttamente – aggiungono gli investigatori -, si sarebbero potuti utilizzare per la realizzazione di un cosiddetto I.E.D. (Improvised Explosive Device) con elevatissime capacità di offensività”.

L’indagato, al termine delle operazioni, è stato accompagnato in carcere.
(ITALPRESS).

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