Arriva al cinema Terezin, il racconto della Shoah attraverso l’arte

ROMA (ITALPRESS) – L’arte come meccanismo di sopravvivenza durante la Shoah: è il fulcro di “Terezin”, la pellicola di Gabriele Guidi, al debutto alla regia sul grande schermo. Per celebrare il Giorno della Memoria, porta al cinema il ghetto di Terezin “all’interno del quale furono rinchiuse alcune eccellenze artistiche straordinarie del Novecento, grandissimi musicisti, direttori d’orchestra, pianisti, oltre che scrittori, autori, poeti e disegnatori provenienti da Svizzera, Germania, Ungheria e Cecoslovacchia”, spiega il regista in un’intervista all’agenzia Italpress. Si tratta di “un film sulla Shoah un po’ atipico”, che cerca di “tenere il dramma il più possibile sullo sfondo e di focalizzare l’attenzione su quelli che sono gli elementi che stavano a cuore a noi sceneggiatori e a me come regista: utilizzare la musica, l’arte, i disegni dei bambini per far comprendere come l’arte sia diventata sostanzialmente un meccanismo di sopravvivenza momentaneo per queste persone”. Il luogo “è stato un ghetto e non un campo di concentramento a 60 km a nord di Praga”. Riuscire a girare proprio in quei luoghi “è stato un privilegio che ci è stato concesso dopo quasi due anni: non era semplice dare accesso a una troupe cinematografica” ed “è stato molto complicato anche convincere le autorità locali, perché andavamo a toccare una storia che appartiene molto a loro. Hanno voluto fare un’attentissima analisi della sceneggiatura affinché non ci fosse nulla di incoerente rispetto a quello che è realmente accaduto”. La sceneggiatura ha richiesto “anni di studio e di approfondimento: sono venuto a conoscenza di questa vicenda quando ero in tour con uno spettacolo con Gigi Proietti e sentivo continuamente parlare i musicisti di questo luogo che per loro era particolarmente importante. Quindi ho cominciato a studiare, ho chiesto a Ennio Speranza – che è uno degli sceneggiatori del film – che cosa fosse accaduto in questo luogo e perché fosse così importante. Studiando, sono venuti fuori dei personaggi incredibili, tra cui ovviamente abbiamo dovuto fare una scelta”, spiega Guidi. Quanto alla scelta degli attori – nel cast figurano tra gli altri Mauro Conte, Dominika Moravkova, Alessio Boni, Cesare Bocci, Antonia Liskova, Jan Revai, Maia Morgenstern, Karel Dobry – il regista sottolinea che “in teoria i protagonisti sarebbero Conte e Moravkova, ma in realtà sono uno strumento narrativo che ci consente di entrare dentro il contesto di Terezin e capire cosa accadde e iniziare a conoscere i personaggi. E’ un film corale. Volevo attori internazionali perchè lo abbiamo girato in inglese, un film in cui si incastrano personaggi di vario genere e di derivazione molto diversa. E’ stato difficile scegliere la lei, perchè non cercavo un’attrice particolarmente avvenente, questo non vuol dire che non lo sia, però il personaggio di Martina ha a che fare con i bambini ed è un trait d’union fondamentale per quei disegni di cui ancora oggi si parla perchè sono stati ritrovati a distanza di 10 anni e oggi sono all’interno di musei”.
Il film sarà distribuito anche a livello internazionale. “Abbiamo fatto una première a Miami a metà gennaio – aggiunge – che è andata molto bene: dovremmo essere distribuiti negli Stati Uniti a partire dalla prossima primavera e ne siamo particolarmente orgogliosi. Adesso faremo un festival a New York, probabilmente uno a Vancouver e quindi il film si costruirà la sua strada gradualmente”. Pochi giorni fa la Universal, dopo aver ascoltato le musiche “sulle quali abbiamo fatto un lavoro mostruoso con Emanuele Frusi, ha deciso di distribuire la colonna sonora a livello internazionale”.
-foto Italpress-
(ITALPRESS)

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