Allarme del Presidente delle Professioni Sanitarie di Milano “La salute non aspetta”

MILANO (ITALPRESS) – “Lancio un grido d’allarme alle nostre istituzioni: la salute non aspetta”. Così Diego Catania, presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, alla vigilia della ricorrenza della Giornata Mondiale della Salute, che si celebra domani insieme al 75esimo anniversario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Sono estremamente preoccupato per la deriva che sta prendendo il nostro Servizio Sanitario Nazionale, che è la colonna su cui poggia il principio di universalità delle cure garantito dalla nostra Costituzione, ma purtroppo questo fondamento inizia a vacillare – sottolinea Diego Catania -. Le crepe si fanno sempre più visibili, dovute ad anni di sprechi, erosione dei fondi e mancata valorizzazione degli operatori della salute. E’ proprio sulle spalle dei professionisti che si riversa il peso delle carenze strutturali: spesso sono loro a tenere in piedi il sistema salute, grazie a principi di etica professionale e ad un’ammirevole caratura umana. Ma aspettarsi l’impossibile dagli operatori sanitari, esponendoli a un crescente rischio di burnout, non deve essere la norma”.
L’Ordine rappresentato dal Presidente Catania comprende 18 Professioni Sanitarie dell’area tecnica, della riabilitazione e della prevenzione di sei provincie della Lombardia: oltre 14 mila Professionisti che operano sul territorio, nelle aziende sanitarie, negli istituti di ricerca, nelle cliniche private, negli studi professionali, a domicilio e ovunque sia richiesto il loro intervento.
“La Lombardia rappresenta un polo attrattivo, dove molte persone accorrono per esigenze di salute, richiamate dalle competenze dei nostri professionisti – prosegue Catania -. Una tale responsabilità determina l’urgenza di investire maggiormente e meglio sulle risorse umane, per riuscire a rispondere ai bisogni complessi della popolazione. Non è più accettabile che chi necessita di cure, spesso anche salvavita, venga lasciato indietro, respinto nel limbo delle liste d’attesa. I Professionisti Sanitari si vedono costretti a chiedere ai pazienti di aspettare, anche quando non c’è più tempo: una contraddizione insostenibile”.
Il Presidente conclude il suo appello con una domanda provocatoria: “Come possiamo curare efficacemente i malati, se il nostro Servizio Sanitario è malato? Il sistema salute, per primo, ha bisogno di cure, di investimenti mirati che possano rinforzarlo in tutte le sue parti. Solo così potremo proteggere il Servizio Sanitario nazionale e il principio fondamentale di cui è espressione, ricordando che una società in salute è una società che può guardare al futuro”.
foto ufficio stampa Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio
(ITALPRESS).

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