PALERMO (ITALPRESS) – La Sicilia si conferma tra le regioni italiane in cui l’economia del mare ha il peso più rilevante sull’economia complessiva, con un’incidenza del 6% sul valore aggiunto regionale, a fronte di una media nazionale del 4%. È quanto emerge dal Report “Economia del Mare Sicilia 2025”, realizzato dall’Osservatorio nazionale sull’Economia del Mare – OsserMare del Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere, presentato nell’ambito dell’ottava Seacily, il Salone della nautica di Sicilia, in corso nel porto di Castellammare del Golfo, organizzato in esclusiva da “Rete Nautica del Mediterraneo”, su incarico di “Assonautica Palermo”. L’appuntamento, ormai punto di riferimento per il comparto nautico nel Mediterraneo, propone fino a domenica prossima esposizioni, convegni, innovazione, prove in mare, attività educative e networking tra operatori del settore. In esposizione oltre 50 imbarcazioni, marchi di primo piano della nautica, tecnologie d’avanguardia, un villaggio con stand tematici, simulatori di vela e l’emblematica esposizione delle “barche della legalità” della Lega Navale Italiana.
Il taglio del nastro di Seacily alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, del capitano di vascello Michele Maltese, direttore marittimo della Sicilia occidentale, del sindaco di Castellammare del Golfo Giuseppe Fausto, di Andrea Ciulla, presidente di Assonautica Palermo, Ignazio Artese, presidente di Rete Nautica del Mediterraneo. Presenti anche gli studenti dell’indirizzo nautico dell’istituto superiore Piersanti Mattarella e la banda musicale città di Castellammare. Il sistema marittimo regionale, che comprende pesca, cantieristica, logistica portuale, turismo costiero e servizi ambientali, genera un valore totale della filiera del mare 17,4 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 17,6% del totale dell’economia regionale di cui 5,9 miliardi di euro di valore aggiunto diretto. L’economia del mare siciliana conta oltre 102 mila occupati e 29.561 imprese, pari al 6,4% del totale delle imprese dell’isola.
Secondo il report dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – OsserMare, l’economia del mare rappresenta un motore strategico per la crescita e la coesione territoriale e, in Sicilia, si configura come un ecosistema produttivo in grado di moltiplicare per 1,9 ogni euro generato in valore aggiunto diretto, rispetto a una media nazionale di 1,8. I principali indicatori regionali mostrano una crescita sostenuta: il valore aggiunto diretto segna un incremento del 16,9%, l’occupazione cresce del 4,9% e il numero di imprese aumenta del 3,2%. I settori più rilevanti per la creazione di valore sono i servizi di alloggio e ristorazione, che rappresentano il 36,5% del valore aggiunto complessivo, la movimentazione di merci e passeggeri via mare (32,8%) e la cantieristica navale insieme alle attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (8,5% ciascuna). Seguono la filiera ittica con il 7% e le attività sportive e ricreative con il 6,3%.
La “Blue Economy” è fortemente concentrata nelle aree costiere, che in Sicilia comprendono 192 comuni, di cui 123 litoranei e 69 prossimi al mare. In queste aree si produce il 78,2% del valore aggiunto complessivo regionale e risiede il 73,5% della popolazione dell’isola. Sul piano provinciale, Palermo guida la classifica con il 37,5% del valore aggiunto regionale, pari a circa 2,23 miliardi di euro, seguita da Catania con il 17,5% (circa 1,04 miliardi) e Messina con il 16,1% (circa 958 milioni). Seguono Siracusa con il 9,2%, Trapani con l’8,1%, Ragusa con il 5,5% e Agrigento con il 5%. Palermo si colloca inoltre al sesto posto tra le province italiane per numero di imprese blu, mentre Messina è al decimo posto nazionale.
Tra il 2019 e il 2024 la base imprenditoriale dell’economia del mare in Sicilia è aumentata di quasi 4.000 unità, trainata soprattutto dai settori del turismo marittimo e costiero. Le imprese femminili rappresentano il 24,2% del totale, a fronte di una media nazionale del 22,6%, e crescono del 20,1% nel quinquennio. Le imprese straniere incidono per il 4,7% e aumentano del 35,7%, mentre le imprese giovanili rappresentano il 10,2% del totale, con una lieve riduzione rispetto al 2019. “Con un’incidenza del 6% sul valore aggiunto e del 6,4% sulle imprese, la Sicilia si colloca tra le regioni leader della Blue Economy insieme con Campania, Lazio e Sardegna, confermandosi ponte strategico del Mediterraneo e laboratorio di sperimentazione per le politiche di sostenibilità, innovazione e turismo marittimo”, ha sottolineato Antonello Testa, coordinatore dell’Osservatorio nazionale sull’Economia del Mare – Ossermare, collegato da remoto per la presentazione del report.
Nel 2024 l’export dell’economia del mare siciliana ammonta a 124,9 milioni di euro, a fronte di 495,3 milioni di import, con un saldo negativo di 370 milioni. Il settore ittico è quello più rilevante per volumi commerciali, con 84,9 milioni di euro di export, mentre Palermo, Agrigento e Trapani mostrano i più alti indici di specializzazione produttiva. (Report “Economia del Mare Sicilia 2025”: https://ossermare.org/pubblicazioni/report-economia-del-mare-sicili a-2025/).
“Stiamo lavorando su più settori per migliorare la competitività delle nostre aziende e farle stare sul mercato alla stessa velocità delle aziende europee con grande attenzione al settore nautico in cui crediamo molto – ha detto Edy Tamajo, assessore regionale alle Attività produttive – Il settore sviluppa Pil, ricchezza e occupazione i numeri degli esperti di Blue economy forniti oggi sono molto confortanti e stiamo lavorando proprio per supportare questo percorso di crescita”. “Iniziative come Seacily, che è una fiera itinerante, hanno anche lo scopo di valorizzare territori come Castellammare del Golfo che si presta molto all’attività nautica – ha sottolineato Ignazio Artese -. Importante la sinergia e la collaborazione tra aziende ed imprese e ringrazio quanti rendono possibile questa iniziativa importante per il territorio siciliano, pronto ad assumere un ruolo centrale nello sviluppo del settore nautico”
“Seacily è un format collaudato – ha aggiunto Andrea Ciulla, presidente Assonautica Palermo – e all’esposizione nautica, quest’anno aumentata di circa il 30%, uniamo momenti di incontro come quello di oggi in cui, alla presenza delle istituzioni che ringraziamo. I dati illustrati nel report sull’economia del mare testimoniano la grande rilevanza della Blue economy – pari a circa il 18-20%- nell’ambito di tutto il Pil regionale. Il Seacily si conferma un momento importante in cui parlare di economia del mare e portualità turistica e di turismo nautico. La partecipazione al Salone nautico di Castellammare del Golfo è importante per un momento di conoscenza e scoperta di un settore in grande crescita”.
– Foto ufficio stampa Seacily –
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