PALERMO (ITALPRESS) – La prevenzione lascia spazio alla repressione, per contrastare un fenomeno sempre più dirompente nel periodo in cui i flussi turistici sono al loro massimo. Il Comune di Palermo ha emanato un’ordinanza straordinaria che prevede l’innesto di 37 ispettori ambientali, chiamati a dare man forte a Rap nel contrasto all’abbandono indiscriminato di rifiuti; dal canto suo la società partecipata ha previsto l’installazione di 30 fototrappole nelle vie della città per scoraggiare la creazione di micro discariche.
Le iniziative presenti nell’ordinanza sono state illustrate questa mattina a Palazzo Palagonia, alla presenza tra gli altri del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, dell’assessore comunale all’Ambiente Pietro Alongi, del presidente di Rap Giuseppe Todaro, dell’assessore comunale al Personale Dario Falzone e del presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo.
Accanto alle figure degli ispettori ambientali è prevista l’istituzione di una cabina di regia che permetta un coordinamento puntuale con la polizia municipale e scongiuri ogni rischio di aggressione agli operatori, chiamati a far rispettare le regole laddove pratiche di inciviltà sono sempre più frequenti. L’aspetto centrale è quello delle sanzioni, che vanno da 160 a 25mila euro a seconda della casistica: in relazione a ciò il Comune pubblicherà ogni settimana un riepilogo numerico delle violazioni commesse e delle relative multe.
“Oggi parliamo della guerra che quest’amministrazione ha avviato contro i rifiuti, contestualmente all’allargamento del bacino di cittadinanza cui è destinata la raccolta differenziata – spiega Lagalla -. Quando ci siamo insediati Palermo era ferma al 15%, oggi abbiamo più che raddoppiato quella percentuale: speriamo entro fine 2025 di arrivare al 40%. La risposta è stata più che sufficiente in alcune borgate mentre in altre, incluso il centro storico, c’è stata una resistenza più pervicace: dove non ci sono più cumuli di rifiuti ora ci sono numerosi punti di abbandono. E questo porta a un servizio suppletivo per Rap che diventa ancora più difficile quando si tratta di raccogliere gli ingombranti”.
La reazione del Comune, prosegue il sindaco, è in questo senso inevitabile: “In considerazione dei flussi turistici attualmente presenti in città abbiamo deciso di fare ricorso a un’ordinanza straordinaria in materia di igiene pubblica: non tutte le responsabilità possono essere addossate all’amministrazione, che in questa città ha fatto di tutto per riportare la normalità. Entro il 31 luglio altre 200 telecamere si aggiungeranno alla Control Room, mentre a fine 2025 arriveremo a 600 in più”.
È Alongi a entrare nel dettaglio dell’attività degli ispettori e dello scenario che deve fronteggiare Palermo: “Che ci sia una fase emergenziale è chiaro – afferma -. Ogni mese vengono abbandonate 1.250 tonnellate di rifiuti, a fronte di una possibile raccolta di 200 tonnellate all’anno: in più c’è un fenomeno nuovo, ovvero le micro discariche, ne riscontriamo circa 175 al giorno in tutta la città. Questo crea un problema realizzativo a Rap, sottraendo personale per lo spazzamento o altre operazioni: la nostra azione con gli ispettori ambientali, insieme al posizionamento ad opera di Rap di trenta fototrappole, servirà a contrastare questi fenomeni di inciviltà. È chiaro che da parte dei cittadini ci aspettiamo collaborazione”.
Le sanzioni, aggiunge l’assessore, “non sono da quattro soldi: per chi abbandona rifiuti in un orario diverso dal consentito sono 160 euro di multa, per chi butta rifiuti agli angoli delle strade sono 360 euro, per chi lascia un ingombrante, sia esso un televisore, un materasso o un mobile, la multa va da 1.000 a 10.000 euro più l’ammenda, mentre per una partita Iva va da 10.000 a 25.000 euro compreso il sequestro del mezzo. Sono azioni forti, ma bisogna operare in questa direzione perché non possiamo più permetterci una città con abbandoni indiscriminati di rifiuti in questa quantità”.
Nelle aree di movida, conclude Alongi, “stiamo facendo una serie di azioni sperimentali, ma la strada da seguire deve essere quella della collaborazione: abbiamo riscontrato che alcune aziende ad esempio hanno sede al Politeama, ma scaricano i rifiuti alla stazione. È chiaro che c’è un sistema oliato di scarico: quando il regolamento verrà approvato faremo in modo che dopo un certo numero di sanzioni ci sia la sospensione della licenza”.
A spiegare il funzionamento delle fototrappole è Todaro: “L’auspicio è che siano sufficienti a sensibilizzare i cittadini: abbiamo già individuato le parti più sensibili in cui apporre le telecamere, inizieremo laddove ci sono le migrazioni infra quartiere ma anche infra Comune. Palermo e soprattutto i cittadini più resilienti devono capire che non si può più parlare di raccolta indifferenziata o di abbandoni indiscriminati che deturpano un territorio meraviglioso, non se lo merita chi ogni giorno va nei centri di raccolta o effettua correttamente la raccolta differenziata: seguire le regole è indispensabile non solo per l’ambiente, ma per la vivibilità della città. Non possiamo vedere 20, 30, 40 micro discariche: adesso non ci sono più i cumuli di spazzatura lunghi chilometri, ma è altrettanto complesso contrastare questo fenomeno; anche solo dover raccogliere dai cinque ai sette sacchetti è un problema. Speriamo che questa iniziativa possa dare un segnale importante ai palermitani”.
– Foto xd8/Italpress –
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