A fine mese assemblea soci Popolare Ragusa, c’è il nodo azioni

BANCA AGRICOLA POPOLARE DI RAGUSA SICILIA

Continua a essere molto caldo il clima attorno alle azioni della Banca Agricola popolare di Ragusa. Il Consiglio di amministrazione ha convocato ieri l’assemblea dei ordinaria dei soci per il 31 marzo in prima convocazione e il giorno dopo in seconda. All’ordine del giorno, oltre alla presentazione del bilancio consolidato e approvazione del progetto di bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020, anche un punto sulle azioni proprie ed in particolare le determinazioni sul valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale e le deliberazioni inerenti e conseguenti in tema di acquisto e disposizione delle stesse.
I risparmiatori sono sul piede di guerra perché in tasca hanno azioni non liquidabili nonostante la banca goda di buona salute e ottimi bilanci.
Nell’ultimo documento approvato il 26 febbraio, Bapr ha comunicato l’approvazione del progetto di bilancio 2020 individuale e di Gruppo. L’utile di Gruppo al netto delle componenti non ricorrenti e straordinarie è cresciuto del 33,2%. La Banca ha anche confermato il medesimo dividendo approvato lo scorso anno ma non erogato. Il prossimo mese saranno distribuiti sei centesimi, e dopo il 30 settembre i sei centesimi in sospeso.
Sul tema del riacquisto delle azioni diverse denunce da parte delle associazioni sono arrivate nel tempo e si è anche formato un Comitato che rappresenta i 18 mila azionisti della banca che, dal 2016, tenta di sbloccare la situazione. E’ cambiata la norma sul riacquisto delle proprie azioni, infatti, che ha reso più stringenti le misure ma è anche mancata la fiducia nei confronti di questo tipo di forma di risparmio dopo gli scandali che hanno coinvolto altre Popolari in Italia.
Pur trattandosi di una realtà molto diversa rispetto ai casi finiti alle cronache, le azioni della Popolare di Ragusa sono poco appetibili. E gli scambi che si realizzano nel mercato Hi-Mtf destinato alle popolari sono pochissimi. Le azioni totali che compongono il capitale sono 5.774.370. Di queste, oltre 1.900.000 sono in vendita. Le associazioni ritengono che il prezzo delle azioni sia mantenuto elevato in maniera artificiosa solo grazie agli interventi del liquidity provider incaricato dalla Banca che interviene nelle aste utilizzando le somme che la stessa Banca mette a disposizione (2,6 mln nel 2020).
Anna D’Antuono, legale, consulente Aduc lancia l’allarme: “Il prezzo espresso dal mercato, attualmente 15,40 euro, risulta ancora altissimo rispetto al valore dell’istituto se comparato con altri analoghi quotati” (l’altra Popolare siciliana, la Sant’Angelo, ad esempio quota ogni azione 8,95 euro secondo i dati forniti nel primo bimestre dell’anno). Il liquidity provider incaricato da Bapr è Equita Sim che, dalle relazioni periodiche al mercato, acquista tra la metà ed i due terzi dei titoli che passano di mano.
“Sulla carta l’incarico di Equita Sim è quello di supportare la liquidità, ma nella sostanza non fanno altro che comprare una piccolissima parte delle azioni in vendita utilizzando le somme che la stessa Bapr mette a disposizione. Per il 2020 la somma è stata di 2,6 milioni di euro. Presto o tardi, Bapr non avrà più la possibilità di sborsare a vuoto milioni di euro, ed a quel punto inizierà il tracollo del prezzo che ad oggi ancora non si è compiuto se non in parte”, dice la legale.
Il prezzo massimo delle azioni fissato dal C.d.A. è stato di 23,48 euro, valido dall’esercizio 2015 a quello 2018. La perdita attuale è pertanto del 34,4%. “Da notare come dal 2008 (anno della grande crisi) e fino al 2015, il CdA abbia stabilito valori dell’azione sempre crescenti. Come se l’area di operatività della banca non fosse stata toccata”, nota ancora D’Antuono.
“Gli acquisti di Equita Sim, tra l’altro, riescono a far sì che il prezzo delle azioni non tracolli come sarebbe logico – spiega ancora la legale dell’Aduc -. Alla fine di ogni bimestre, infatti, all’Hi-Mtf si verifica se il totale dei pezzi scambiati ha raggiunto o meno la soglia minima di negoziazione stabilita. Si tratta di una soglia che, se non raggiunta, comporta l’ampliamento dei Limiti di Inserimento Ordini e di Validazione Asta. In altri termini, in caso di mancato raggiungimento a fine bimestre del controvalore previsto, la banda di oscillazione viene allargata ed il prezzo delle azioni messe in vendita può calare. Ebbene, sono proprio gli acquisti di Equita Sim a consentire al prezzo di rimanere fermo e non calare ogni due mesi”.
(ITALPRESS).

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