Gaza, identificati i corpi di due ostaggi restituiti da Hamas. Netanyahu: “Chi ci attacca pagherà a caro prezzo”

ROMA (ITALPRESS) – I due corpi di ostaggi restituiti da Hamas appartengono a Inbar Hayman, l’ultima donna non ancora tornata in Israele, e del sergente maggiore Muhammad al-Atrash. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro, che ha osservato che “i rappresentanti delle Forze di difesa israeliane hanno informato le famiglie degli ostaggi che i loro cari sono stati restituiti a Israele e che la loro identificazione è stata completata”. Inoltre, l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha sottolineato che “Hamas è tenuta a rispettare i suoi impegni con i mediatori e a restituirli come parte dell’attuazione dell’accordo. Non scenderemo a compromessi su questo punto e non risparmieremo sforzi finché non restituiremo tutti i corpi degli ostaggi, fino all’ultimo”.

Mercoledì sera, Hamas ha consegnato due bare contenenti i resti di Haiman e Al-Atrash, affermando di aver recuperato i corpi di tutti gli ostaggi deceduti “che è riuscita a raggiungere”. Il gruppo terroristico palestinese detiene ancora i resti di 19 ostaggi a Gaza. Mentre i resti dei due ostaggi venivano trasferiti fuori da Gaza, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha minacciato di riprendere i combattimenti se Hamas non avesse rispettato l’accordo di tregua, affermando di aver ordinato all’esercito di preparare un “piano per annientare” il gruppo terroristico palestinese in caso di ripresa degli scontri.

“Se Hamas si rifiuta di rispettare l’accordo, Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, riprenderà i combattimenti e agirà per ottenere la sconfitta totale di Hamas, per cambiare la realtà a Gaza e raggiungere tutti gli obiettivi della guerra”, si legge in una dichiarazione dell’ufficio di Katz.

L’ala militare di Hamas, le Brigate Qassam, ha affermato, prima della consegna, di aver rispettato i propri obblighi previsti dall’accordo di cessate il fuoco sostenuto dagli Stati Uniti restituendo a Israele tutti gli ostaggi ancora in vita e i corpi di tutti i prigionieri morti “che è riuscita a raggiungere”. “Ciò che resta dei corpi degli ostaggi (che non sono stati restituiti) richiede grandi sforzi e attrezzature speciali per la ricerca, e stiamo compiendo grandi sforzi per risolvere questo problema”, ha affermato.

IL VALICO DI RAFAH RIAPRIRA’ LA PROSSIMA SETTIMANA

Il valico di Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, non riaprirà né oggi né domani a causa di complicazioni logistiche e di sicurezza. Lo riferisce la tv saudita Al-Hadath, secondo cui il valico potrebbe riaprire a metà della prossima settimana. Al momento non vi sono informazioni ufficiali da parte di Israele. Nei giorni scorsi le autorità israeliane hanno bloccato l’apertura del valico come ritorsione verso Hamas, che non ha consegnato tutti i 28 corpi degli ostaggi deceduti.

NETANYAHU “LA LOTTA NON E’ FINITA”

“La lotta non è ancora finita, ma una cosa è chiara: chiunque alzi la mano contro di noi sa che pagherà un prezzo molto alto”. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una cerimonia commemorativa per i militari caduti nell’operazione a Gaza e per il vittime del 7 ottobre in corso presso il Monte Herzl, a Gerusalemme. Nelle mani di Hamas restano ancora i corpi di 19 ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023. Netanyahu ha aggiunto: “Siamo determinati a portare a termine una vittoria che influenzerà la nostra vita per molti anni. Israele è in prima linea nello scontro fra barbarie e illuminismo”. 

NETANYAHU “IMPEGNATI PER IL RITORNO DI TUTTI GLI OSTAGGI”

“Siamo impegnati per il ritorno di tutti i rapiti. I caduti hanno lavorato per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra e noi li raggiungeremo”. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una cerimonia commemorativa per i militari caduti nell’operazione a Gaza e per il vittime del 7 ottobre in corso presso il Monte Herzl, a Gerusalemme. Nelle mani di Hamas restano ancora i corpi di 19 ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023.

NETANYAHU “LOTTA CONTRO TERRORISMO CONTINUERÀ CON PIENA FORZA”

La battaglia di Israele contro il terrorismo “continuerà con piena forza” e Israele “non permetterà al male di alzare la testa. Esigeremo il prezzo pieno da chiunque ci faccia del male”. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel secondo intervento della giornata in cui Israele commemora i caduti e le vittime del 7 ottobre 2023. “L’elenco dei nomi delle vittime del terrorismo testimonia il pesante prezzo legato al nostro diritto fondamentale di essere un popolo libero nella nostra terra. Nonostante il 7 ottobre sia un altro capitolo della lunga guerra per la nostra esistenza nazionale, quegli eventi sono anche tra i picchi di barbarie conosciuta dall’umanità nell’era moderna”, ha affermato. Nel suo discorso, il premier ha ricordato come in quel 7 ottobre di 2 anni fa, Hamas “ha decapitato, rapito, violentato, torturato e bruciato le loro vittime, e persino filmato le loro azioni dal vivo, comprese le loro grida di gioia”. 

YEMEN, NETANYAHU “COLPIREMO CHIUNQUE CI VUOLE DISTRUGGERE”

“La mano determinata di Israele raggiungerà tutti coloro che hanno cercato di farci del male e hanno fatto il loro obiettivo di distruggere Israele”. Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo che i miliziani yemeniti Houthi hanno annunciato che il loro capo di stato maggiore militare, Muhammad al-Ghamari. “Un altro capo di stato maggiore è stato eliminato dai ranghi dei leader del terrore che hanno cercato di farci del male. Raggiungeremo tutti”, promette Netanyahu in una dichiarazione diffusa dal suo ufficio.

ALTRI 14 MORTI

Quattordici palestinesi sono stati uccisi e trasportati negli ospedali della Striscia di Gaza dall’alba di oggi, compresi otto cadaveri recuperati da sotto le macerie. Lo riferiscono fonti mediche citate dall’agenzia di stampa Wafa. Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, a Gaza si stanno verificando scontri a fuoco tra i miliziani di Hamas e clan locali.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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