Fonti Israele, ottimismo per l’accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Scambio di liste di ostaggi e prigionieri con Hamas

MILANO (ITALPRESS) – Mentre a Sharm el-Sheikh ha preso il via il terzo round di colloqui per attuare il piano proposto dal presidente americano Donald Trump per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, il gruppo terroristico palestinese Hamas fa sapere in una nota di aver “agito in modo positivo e responsabile per concludere l’accordo” e che prevale l’ottimismo. “La nostra delegazione a Sharm el-Sheikh ha dimostrato la positività e la responsabilità necessarie per raggiungere i progressi richiesti e concludere l’accordo. I mediatori stanno compiendo grandi sforzi per rimuovere qualsiasi ostacolo all’attuazione del cessate il fuoco e uno spirito di ottimismo è prevalente tra tutti”, sostiene Hamas. Il gruppo aggiunge che “i negoziati si sono concentrati sui meccanismi per attuare la fine della guerra, il ritiro delle forze di occupazione – l’esercito israeliano – dalla Striscia di Gaza e lo scambio di prigionieri” e ostaggi. Hamas conclude annunciando che “oggi vengono scambiate le liste dei detenuti e degli ostaggi da rilasciare, secondo i criteri e il numero concordati”.

L’esponente di Hamas Taher Nunu ribadisce in una dichiarazione che durante i negoziati odierni in Egitto, a Sharm el-Sheikh, le parti hanno scambiato liste di “prigionieri” da rilasciare, sulla base di criteri e numeri concordati. Non è chiaro se si tratti sia della lista dei detenuti palestinesi di cui Hamas chiede il rilascio che degli ostaggi israeliani, che Hamas definisce “prigionieri”. Nunu, in questi giorni a Sharm el-Sheikh, aggiunge che i colloqui si concentrano sui meccanismi per porre fine alla guerra e sul ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza, osservando: “I mediatori stanno compiendo grandi sforzi per rimuovere ogni ostacolo all’attuazione di un cessate il fuoco, e c’è uno spirito ottimista tra tutti”. Il presidente Recep Tayyip Erdogan esorta i curdi siriani a “completare la loro integrazione” con il nuovo governo siriano dopo l’annuncio di un cessate il fuoco globale.

FONTI ISRAELE “OTTIMISMO PER IL CESSATE IL FUOCO”

Fonti israeliane e diplomatiche sono “ottimiste sulle prospettive di raggiungere un accordo” durante i negoziati in corso a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il Jerusalem Post. “Stiamo entrando nelle ore critiche”, hanno aggiunto le fonti. “Ci stiamo avvicinando cautamente al completamento della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco”, ha detto oggi un alto funzionario israeliano ai media internazionali. Lo stesso funzionario ha detto a Walla che “Israele ha accettato il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Hamas ha accettato la prima fase del piano e ci aspettiamo una conclusione”. Inoltre, un alto funzionario della Casa Bianca ha detto a Sky News Arabia che “i negoziati tecnici a Sharm el-Sheikh hanno raggiunto una fase decisiva”.

UFFICIO DI NETANYAHU “FAKE NEWS DI POLITICO SULLE SCUSE AL QATAR”

L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu respinge un articolo di Politico secondo cui la Casa Bianca, con il contributo di un interlocutore qatariota, avrebbe scritto le scuse del premier la scorsa settimana alla sua controparte qatariota per l’attacco israeliano contro i leader di Hamas a Doha il 9 settembre, definendole “fake news”. “Si tratta di una fake news. Le parole del primo ministro Netanyahu nella sua conversazione con il primo ministro del Qatar sono state selezionate dal premier stesso, previa consultazione con il suo team di professionisti. Per quanto riguarda il rappresentante qatariota, quest’ultimo era presente solo durante la conversazione, su invito del team statunitense, e non ha avuto alcun contatto con quello israeliano”, si legge in una nota stampa diffusa dall’ufficio di Netanyahu.

HERZOG “DAVANTI A NOI OPPORTUNITA’ DA NON PERDERE”

In Israele “c’è la chiara consapevolezza che ci troviamo di fronte a opportunità storiche che non dobbiamo perdere”. Lo ha detto il presidente di Israele, Isaac Herzog, durante una cerimonia commemorativa per le vittime del 7 ottobre 2023 che si trovavano al Festival musicale a Reim, nel sud di Israele. Il riferimento delle dichiarazioni di Herzog è ai colloqui in corso a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per attuare il piano del presidente americano Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza e rilasciare gli ostaggi. “In questi giorni, quando i nostri nemici cercano di dimenticare la verità e le atrocità, noi gridiamo la semplice e chiara verità: continueremo a suonare insieme con grande amore e non li dimenticheremo mai”, ha concluso.

ISRAELE SI PREPARA ALLA VISITA DI TRUMP IN CASO DI ACCORDO

In Israele sarebbero in corso i preparativi per una visita del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel caso fosse raggiunto un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani durante i colloqui in corso a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Lo riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, chiarendo che la Casa Bianca si era preparata alla possibilità che Trump visitasse Israele a ridosso della visita nel Regno Unito a metà del mese scorso, a condizione che ci fosse un accordo, ma l’evento non si è concretizzato e la visita è stata cancellata dall’agenda. I funzionari adesso ritengono, prosegue Ynet, che Trump voglia visitare la regione per “celebrare” l’importante risultato della fine della guerra e del rilascio degli ostaggi. Attualmente, tutto dipende dall’esito dei colloqui di Sharm el-Sheikh, in Egitto, ma le indicazioni sono positive.

IL MINISTRO DEGLI ESTERI TURCO “POSSIBILE ANNUNCIO ENTRO OGGI”

“In questo preciso momento sono in corso negoziati su quattro punti della proposta del presidente Trump. Se si raggiungerà un accordo, un cessate il fuoco sarà annunciato entro oggi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante la conferenza stampa con l’omologo siriano Asaad al-Shaibani, parlando dei colloqui in corso a Sharm el-Sheikh tra i mediatori di Egitto, Qatar, Stati Uniti con i rappresentanti di Israele e Hamas per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza e liberare gli ostaggi in cambio del rilascio dei detenuti palestinesi e del ritiro dell’esercito israeliano.

LE PAROLE DI TAJANI

“Non abbiamo mai cambiato strategia. Continuiamo a sostenere il progetto americano che ha avuto il consenso del parlamento”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dulla possibilità di operare uno sforzo internazionale per convincere tutti gli attori a fare un passo rispetto alla questione della Striscia di Gaza tra Hamas e Israele. “Mi auguro che si possano realizzare il maggior numero possibile dei punti della proposta dell’amministrazione di Washington e che si raggiunga un accordo. Giovedì saremo a Parigi, riuniti paesi europei , paesi arabi con il Canada e l’Indonesia per cercare di dare un contributo alla costruzione della pace e alla ricostruzione e messa in sicurezza dell’intera area“, ha aggiunto.

DIECI MORTI A GAZA NELLE ULTIME 24 ORE

Negli ospedali della Striscia di Gaza sono giunti dieci morti e 61 feriti nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il ministero della Salute di Gaza, controllato dal gruppo terroristico palestinese Hamas. Il conteggio non tiene conto della differenza fra civili e miliziani appartenenti ai gruppi armati.

UNICEF “IN DUE ANNI 64MILA BAMBINI UCCISI O MUTILATI A GAZA”

“Negli ultimi due anni, la cifra impressionante di 64.000 bambini sarebbe stata uccisa o mutilata in tutta la Striscia di Gaza, inclusi almeno 1.000 neonati. Non sappiamo quanti altri siano morti a causa di malattie prevenibili o siano sepolti sotto le macerie”. Lo dichiara in una nota la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell, aggiungendo che “gli attacchi israeliani su Gaza City e altre parti della Striscia di Gaza continuano. Il mondo non può e non deve permettere che questo continui”. “La carestia persiste a Gaza City e si sta diffondendo verso sud, dove i bambini vivono già in condizioni disastrose. La crisi della malnutrizione, soprattutto tra i neonati, rimane scioccante. Mesi senza cibo adeguato hanno causato danni duraturi alla crescita e allo sviluppo dei bambini”, aggiunge Russell, per questo “è necessario urgentemente un cessate il fuoco”. “L’Unicef accoglie con favore tutti gli sforzi per porre fine alla guerra e tracciare un percorso verso la pace a Gaza e nella regione. Qualsiasi piano deve portare a un cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi e al passaggio sicuro, rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari – attraverso tutti i valichi e le rotte disponibili – nella misura disperatamente necessaria a tutti gli abitanti di Gaza, in particolare ai bambini. Il diritto internazionale umanitario è chiaro: chiediamo a Israele di garantire la piena protezione delle vite di tutti i civili”, conclude la nota.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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