Fedriga “Friuli-Venezia Giulia ecosistema ideale per la crescita del farmaceutico”

TRIESTE (ITALPRESS) – “Il Friuli Venezia Giulia si conferma un ecosistema ideale per l’industria farmaceutica grazie alla sua vocazione alla ricerca, all’innovazione e all’interlocuzione sistemica pubblico/privato. Una vocazione al settore che l’Amministrazione regionale ha promosso sotto il profilo normativo, organizzativo e finanziario: con questi presupposti ci candidiamo a essere ancora più attrattivi”. Lo ha detto il governatore Massimiliano Fedriga che oggi ha incontrato nella sala Multimediale del Palazzo della Regione Friuli-Venezia Giulia i rappresentanti dell’industria nazionale del farmaco guidati dal presidente di Farmindustria Marcello Cattani. A fianco di Fedriga erano presenti gli assessori alla Ricerca Alessia Rosolen, alla Salute Riccardo Riccardi e alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. Cattani ha evidenziato che oggi l’industria farmaceutica è il primo settore italiano nel saldo commerciale sia in Italia sia in Europa: settore che nel nostro Paese investe 4 miliardi ogni anno in ricerca e sviluppo e il cui export ha segnato nell’ultimo anno una crescita del 30 per cento. L’utilità del confronto è stata apprezzata da entrambe le parti e ha avuto una seconda sessione ampliata alla Conferenza della Regioni e delle Province autonome di cui Fedriga è presidente.

Sulla dimensione del Friuli Venezia Giulia si è soffermata Rosolen: “Contiamo 170 imprese attive nelle Scienze della vita, con 4.700 addetti e 900 milioni di fatturato prodotto. Quaranta enti di ricerca, tre parchi scientifici, tre università e un cluster rappresentano un patrimonio innervato da accordi con i ministeri e cospicui investimenti regionali in infrastrutture, capitale umano e progetti”. Riccardi ha descritto “una regione, piccola ma capace di assicurare i livelli essenziali di assistenza, rispettare i parametri e garantire sviluppo nella promozione della salute, con le università compenetrate in due aziende sanitarie e due Irccs d’eccellenza (Cro e Burlo). Siamo impegnati a trasformare i punti critici in opportunità virtuose: la marginalità geografica – così l’assessore – ha incentivato il potenziamento di reti e strumenti immateriali, mentre l’alto indice di anzianità della popolazione sta accelerando il ripensamento del modello europeo, con un bilanciamento verso le cronicità rispetto agli schemi ospedalocentrici”.

“Il Friuli Venezia Giulia è una Regione fortunata perché solida dal punto di vista economico e patrimoniale e ciò le permette di mettere in campo risorse importanti – ha osservato Bini -: per la sola innovazione dal 2018 abbiamo investito 150 milioni. Abbiamo attivato politiche per trattenere le imprese che ci sono già e per attrarne di nuove, con linee di finanziamento spinte a fondo perduto e un ricorso sistematico ai fondi di rotazione. I nostri consorzi non si occupano solo della gestione di aree industriali, ma sono veri e propri erogatori di servizi a vantaggio delle aziende insediate e dei lavoratori, mentre per le startup – ha concluso Bini – siamo prima regione in Italia in relazione al numero di abitanti”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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