ROMA (ITALPRESS) – Sarebbero circa 150.000, di cui decine di migliaia solo nelle ultime 24 ore, i palestinesi che hanno lasciato Gaza City, nella Striscia di Gaza, dove è in corso l’offensiva israeliana. Lo riportano i media israeliani citando fonti della difesa. Ieri, per la prima volta, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno ordinato l’evacuazione immediata di tutta Gaza City, in vista di un’imminente offensiva contro Hamas. Nella principale città della Striscia, secondo le stime, vivono circa un milione di residenti.
E almeno 14 palestinesi sono stati uccisi dall’alba di oggi nella Striscia di Gaza dagli attacchi israeliani. Lo riferisce l’emittente del Qatar Al-Jazeera, citando fonti sanitarie locali.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno emesso un avvertimento di evacuazione per i palestinesi che risiedono nelle vicinanze di un grattacielo a Gaza City, in vista di un imminente attacco aereo. “L’IDF colpirà presto l’edificio a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas all’interno o nelle vicinanze”, ha dichiarato il portavoce in lingua araba dell’IDF, il colonnello Avichay Adraee. Ai civili è stato ordinato di lasciare Gaza City e dirigersi verso la “zona umanitaria” designata da Israele nel sud della Striscia di Gaza. Negli ultimi giorni, l’esercito israeliano ha abbattuto diversi edifici di 10-15 piani a Gaza City, affermando che venivano utilizzati per sorvegliare le truppe e per altre attività terroristiche.
KATZ MINACCIA ANCORA HAMAS
“La politica di sicurezza di Israele è chiara: Israele agirà con il suo lungo braccio contro i suoi nemici ovunque. Non c’è posto dove possano nascondersi. Tutti coloro che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre saranno ritenuti pienamente responsabili”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, commentando l’operazione “Fire summit” con cui ieri l’Aeronautica militare ha colpito una riunione dove si trovavano i leader di Hamas a Doha, in Qatar. Per quanto riguarda l’operazione in corso a Gaza City, “Carri di Gedeone 2”, Katz ha aggiunto: “Se gli assassini e gli stupratori di Hamas non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo, saranno distrutti e Gaza sarà devastata”.
ISRAELE “280 CAMION DI AIUTI UMANITARI ENTRATI A GAZA”
Circa 280 camion carichi di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim. Secondo il Coordinatore delle attività governative nei territori (COGAT) di Israele, circa 400 camion di aiuti sono stati raccolti ieri dalle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali sul lato di Gaza dei valichi per la distribuzione, ma resta un accumulo di aiuti in attesa. “Il contenuto di centinaia di camion è ancora in attesa di essere ritirato sul lato di Gaza”, ha dichiarato COGAT.
Nelle ultime settimane, consegne di quantità simili di aiuti sono state riportate quotidianamente. L’ONU ha indicato che sarebbero necessari 600 camion di aiuti al giorno per soddisfare adeguatamente i bisogni alimentari dei circa due milioni di abitanti della Striscia, nel contesto del conflitto in corso. COGAT ha aggiunto che ieri sono entrati anche serbatoi di carburante dell’ONU per il funzionamento dei sistemi umanitari essenziali e che è stato coordinato l’ingresso e l’uscita di operatori umanitari che si alternano a Gaza.
ATTACCO DELL’AVIAZIONE ISRAELIANA IN YEMEN
L’aviazione israeliana (IAF) ha condotto oggi un attacco in Yemen, segnando il volo più lungo dall’inizio della guerra, con i caccia che hanno percorso oltre 2.350 chilometri per raggiungere gli obiettivi, secondo quanto riferito dall’esercito israeliano (IDF). L’operazione ha coinvolto più di 10 caccia dell’IAF, che hanno sganciato circa 30 munizioni su 15 obiettivi nelle città di Sanaa e nella zona di Al-Jawf, a nord della capitale. Durante il tragitto verso lo Yemen e al ritorno in Israele, sono stati effettuati diversi rifornimenti in volo. L’attacco odierno non è il più lontano della guerra, poiché Sanaa si trova a circa 1.800 chilometri da Israele, con i jet che hanno seguito una rotta più lunga per evitare lo spazio aereo saudita. Il raid più distante condotto dall’IAF durante il conflitto è stato quello contro l’aeroporto di Mashhad, in Iran, a giugno, a circa 2.300 chilometri da Israele
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).