Il Pride vietato da Orban sfila a Budapest, tensioni con l’ultradestra

ROMA (ITALPRESS) – Nonostante il divieto imposto dal premier Viktor Orban, sarebbero circa 200 mila, secondo le autorità comunali di Budapest, le persone che hanno marciato oggi nella capitale ungherese alla sfilata dell’orgoglio Lgbtqia+. All’evento hanno partecipato ministri di diversi paesi dell’Ue e decine di parlamentari europei soprattutto di sinistra, dei socialisti e democratici e liberali.

Per l’Italia erano presenti la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, il leader di Azione Carlo Calenda, il presidente di +Europa, Matteo Hallissey e, tra gli altri, anche una delegazione del M5S: Alessandra Maiorino, Gabriella Di Girolamo, Elisa Pirro e Marco Croatti. A dispetto del divieto e la minaccia di conseguenze legali per organizzatori e partecipanti – sulla carta per il governo ungherese si tratta di un evento illegale – alla fine in decine di migliaia hanno sfilato per le vie di Budapest in maniera assolutamente pacifica. Si sono registrati solo alcuni momenti di tensione, in particolare quando i militanti del partito estremista ungherese Patria Nostra hanno bloccato il ponte Szabadsag, ma senza alcuna conseguenza. Il corteo così ha ripreso la marcia si è snodato liberamente, senza incidenti, per il centro della capitale.

“Siamo qui al Pride Budapest per difendere la libertà e la democrazia – ha detto Schlein -. Siamo qui per esprimere piena solidarietà al popolo ungherese e alla comunità Lgbtqia+. Siamo qui per affermare che nella nostra Unione Europea, quando si colpiscono i diritti di qualcuno, si colpiscono i diritti di tutte e tutti noi. Siamo qui per dire che non si può vietare l’amore per legge. Non si può cancellare la nostra differenza per legge. Non si può cancellare l’identità di genere. Non si possono cancellare i nostri corpi perchè esistono. E oggi li stringeremo così forte insieme, che gli odiatori non passeranno. No pasaran”. A farle eco è Calenda per il quale oggi a Budapest oltre 70 parlamentari da tutta Europa, rappresentanti dei partiti popolari, liberali e social democratici erano presenti “per dire SÌ all’Europa dei diritti e NO all’Europa di Orban, ai suoi rapporti privilegiati con Putin e alle sue violazioni dello stato di diritto”.

“Oggi – ha sottolineato Hallissey – abbiamo partecipato al Pride di Budapest insieme al partito liberale ungherese Momentum, ai rappresentanti delle istituzioni di molti paesi europei”, una partecipazione “altissima e inaspettata anche dagli stessi organizzatori. Una risposta fortissima al divieto di pride imposto da Orban che invece ha autorizzato le contro-manifestazioni dei nazisti che sono arrivati a bloccare il ponte dove doveva passare il Pride e che dunque ha dovuto cambiare percorso”.

Per la delegazione del M5s si è trattato di “un fiume colorato, pacifico e determinato che ha invaso oggi le strade di Budapest, sfidando il vergognoso divieto imposto da Viktor Orban. Un divieto che non colpisce solo il diritto a manifestare, ma nega il diritto stesso all’esistenza delle persone LGBT+. La risposta dell’Europa sana, quella che non arretra davanti all’intolleranza, è arrivata forte e chiara: nessun passo indietro sui diritti, nessun silenzio complice di fronte alla repressione. Se le istituzioni europee hanno perso il coraggio di difendere la libertà e pensano di trasformare i sogni dei cittadini in un incubo fatto di riarmo, controllo e muri, saranno proprio i cittadini a rialzare la bandiera della dignità e dell’uguaglianza. L’Europa che vogliamo è culla di diritti, non una fortezza militarizzata”, hanno concluso.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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