GENOVA (ITALPRESS) – Torce Olimpiche: una storia di emozioni. Al Padiglione Jean Nouvel, dove è allestito un “fencing village” gratuito e aperto a tutti, riscuotono grande interesse due mostre nell’ambito degli Europei di Genova.
Da una parte “Dalla storia alla scherma”, un affascinante percorso dagli antichi duelli in armatura alla disciplina sportiva di oggi. Dall’altra “La magia delle Torce Olimpiche”, spettacolare esibizione di numerose torce originali delle Olimpiadi estive ed invernali, da Berlino 1936 a Parigi 2024.
Il 20 luglio 1936 a Olympia, con uno specchio parabolico che concentrava i raggi del sole, fu accesa la fiamma alla presenza del barone Pierre de Coubertin. La staffetta raggiunse Berlino il 1° agosto 1936 dove venne acceso un braciere olimpico nel centro della città. Successivamente, con una staffetta di 347 tedofori per 347 Km, raggiunse anche la città di Kiel, sede delle regate veliche olimpiche, ed il bacino idrico di Grunau, sede delle gare di canoa e canottaggio.
Questo il percorso della Torcia: Olympia, Atene, Sofia, Belgrado, Budapest, Vienna, Praga, Berlino. Da lì in poi ogni edizione delle Olimpiadi è raccontata nella mostra attraverso la fiaccola.
Per richiamare la tregua olimpica degli antichi giochi, il soldato Konstantinos Dimitrelis primo tedoforo di Londra 1948, simbolicamente tolse l’uniforme, e depose le armi ed indossò l’abbigliamento sportivo. Il 24 luglio 1948 la staffetta della fiamma fece tappa al cimitero Bois de Vaux di Losanna, sulla la tomba di Pierre de Coubertin, fondatore dei moderni Giochi Olimpici.
La fiamma raggiunse l’Inghilterra il 28 luglio ed entrò nello stadio di Wembley il giorno successivo, durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Il 18 agosto del 1960 l’Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare italiana, giunse a Siracusa dopo essere partita dalla Magna Grecia, affrontando un percorso particolare attraverso la Grecia e la Roma Imperiale. Il primo tedoforo nel nostro Paese fu l’arbitro di calcio Concetto Lo Bello.
La torcia in rotta verso Roma, fece tappa a Napoli, sede delle regate veliche olimpiche, e a Castel Gandolfo, dove si disputarono le gare di canoa e canottaggio. Il 24 agosto la torcia entrò a Roma dalla via Appia Nuova e fu accolta con grande festa in Campidoglio. Il giorno dopo raggiunse lo Stadio Olimpico per la cerimonia di apertura dei Giochi. Ultimo tedoforo fu Giancarlo Peris.
Non solo le torce ma anche l’abbigliamento olimpico azzurro della specifica edizione olimpica e tante suggestive informazioni. Fino alla torcia di Parigi 2024 con il suo colore champagne, unico e luminoso. Mathieu Lehanneur, il designer, per realizzarla si è ispirato a tre elementi distintivi di Parigi 2024: uguaglianza, acqua e pacificazione. Ci sono anche le torce delle due Olimpiadi invernali organizzate in Italia.
Quella di Cortina 1956 fu accesa sulla scalinata del Campidoglio a Roma e benedetta dal Papa Pio XII. Zeno Colò portò la fiamma a Cortina sciando, mentre altri due olimpionici, Severino Menardi e Enrico Colli, si alternarono per portare la fiamma dentro lo stadio. Guido Caroli, pattinatore di velocità, accese il braciere olimpico dopo essere inciampato sui cavi della televisione, per la prima volta presente ai Giochi.
Cinquant’anni dopo la torcia per Torino 2006 fu progettata da Pininfarina con una reinterpretazione moderna della fiaccola tradizionale in legno in cui è il metallo a prendere idealmente fuoco e a bruciare. La Fiamma Olimpica è passata di mano a oltre 11 mila tedofori, attraversando Olympia, Atene, Roma, Firenze, Genova, Cagliari, Palermo, Napoli, Bari, Ancona, San Marino, Bologna, Venezia, Trieste, Ljubljana, Klagenfurt, Trento, Cortina d’Ampezzo, Milano, Lugano, Bardonecchia, Grenoble, Albertville, Aosta e infine Torino.
Due premi speciali a margine dei Campionati Europei di scherma in svolgimento a Genova. Il primo è promosso dal Panathlon International ed è legato al gesto etico di Gergely Siklosi, spadista ungherese che, nell’assalto di semifinale con l’ucraino Roman Svchlar, sul risultato di 0 a 0 ha chiesto all’arbitro di togliere la prima stoccata assegnata a suo favore dall’arbitro in quanto la pedana non era isolata e non aveva colpito il piede.
Gesto meraviglioso quello di Siklosi che ha poi perso 6 a 5 contro Svchlar che si è poi laureato campione europeo. Un secondo riconoscimento, il “Premio Morelli” è assegnato ad Alessandro Rizzi, designer e ideatore degli allestimenti del Jean Nouvel e del Palasport per questa 36° edizione dei Campionati Europei di scherma. Il premio, offerto da Enrica Morelli, vuole ricordare il fratello Marco, per anni membro della Commissione Semi FIS e dirigente di società schermistiche liguri (prima la Pompilio e poi il Club Scherma Rapallo).
– Foto Ufficio stampa Europei Genova 2025 –
(ITALPRESS)