Tajani “Nessun italiano coinvolto in Israele e Iran, non siamo alla vigilia della terza guerra mondiale”

ROMA (ITALPRESS) – “All’Unità di crisi della Farnesina per seguire la situazione in Iran e Israele. Al telefono con l’ambasciatrice a Teheran Paola Amadei”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“Al momento non ci sono problemi per i cittadini italiani in Iran: sono stati tutti contattati, al pari dei turisti, ed è importante che seguano le indicazioni della nostra ambasciata e dell’unità di crisi”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg24. “In Israele ci sono molti più italiani e in questo momento c’è una sorta di coprifuoco – continua Tajani, – C’è un attacco in corso da parte dell’Iran ed è fondamentale che i nostri cittadini seguano le indicazioni delle autorità israeliane: stiamo seguendo con attenzione anche i nostri militari in Iraq, per adesso non ci sono pericoli per i nostri concittadini nell’area del Golfo. In questo momento nessuno corre pericoli, ma è chiaro che viviamo una fase particolare: se la situazione non dovesse migliorare potremmo decidere di far rientrare un numero ridotto di personale che lavora nell’ambasciata iraniana e che non è fondamentale per affrontare la situazione; non è una decisione già presa, perché stiamo valutando l’evolversi della situazione”.

Al ministro degli Esteri israeliano ho chiesto di evitare un’escalation e lo stesso farò con il ministro degli Esteri iraniano: al contempo insisterò nel sostenere l’azione dell’Oman, perché possa riprendere il dialogo che è stato interrotto tra Stati Uniti e Israele a Muscat; dobbiamo impedire in tutti i modi la bomba atomica in Iran”, ha aggiunto. “Non ci sono incrementi di radioattività nelle aree colpite dagli attacchi israeliani, anche su questo non ci sono notizie preoccupanti – prosegue Tajani, – Stiamo lavorando per evitare l’escalation, è questa la nostra azione diplomatica con Israele e Iran: non siamo alla vigilia della terza guerra mondiale e su questo voglio rassicurare tutti. Anche gli attacchi israeliani credo si concluderanno in tempi ragionevolmente brevi: bisogna lavorare per aprire il dialogo tra le parti con una forte azione diplomatica. Al momento la trattativa sul nucleare è sospesa e mi auguro possa ricominciare a breve, l’Oman sta spingendo perché possa riprendere: alcuni round di questa trattativa si sono svolti a Roma, quindi l’Italia è pienamente coinvolta in un’azione di pace per disinnescare una miccia ad alto potenziale. La questione nucleare è la chiave di tutta la guerra in Medio Oriente: il timore di Israele è che l’Iran possa usare l’arma nucleare proprio contro di loro ed è questo che li spinge ad avere una linea dura contro Teheran. L’escalation va assolutamente evitata da entrambe le parti, così da non arrivare a un allargamento della guerra nell’area mediorientale: speriamo di incidere insieme alla Nato e ai leader di altri paesi”.

“Per i nostri connazionali non c’è nessun pericolo, ci sono tanti militari italiani nell’area del Medioriente, questa è la nostra prima preoccupazione, poi naturalmente bisogna essere molto prudenti”, ha aggiunto a Mattino Cinque.

“Gli obiettivi raggiunti, quelli prefissati da Israele, sono colpire alcune basi dove si lavora per il nucleare, una missione che dal punto di vista militare è riuscita, sono in corso le reazioni iraniana con il lancio di 100 droni verso Israele, alcuni sono stati abbattuti dall’aviazione israeliano, che credo abbia avuto un aiuto dagli Stati Uniti”, ha sottolineato. “Non credo che gli attacchi israeliani siano conclusi “ ha aggiunto “nei prossimi giorni ce ne saranno altri: Israele è convinto che il piano nucleare dell’Iran sia per attaccarli”.

“L’Iran è grande sostenitore di Hamas, è tutto collegato, è ovvio che svolge un ruolo anti Israele che ha diritto a difendersi, però la difesa deve essere sempre proporzionata, a Gaza non è successo questo, troppi morti, chiediamo si arrivi ad un cessate il fuoco”, ha ricordato sulla situazione di Gaza.

“In passato, alcuni in Iran, avevano detto che Israele doveva essere cancellata dalla carta geografica, ho parlato con Israele, parlerò anche con gli iraniani, credo che il nostro intento sia quello di calmare la situazione e riportare il dialogo”, ha ribadito Tajani. “Noi siamo amici di Israele, ma io ho lanciato due messaggi: concludere il prima possibile questa operazione per riaprire la fase del dialogo diplomatico” ha aggiunto ” secondo ho ribadito l’amicizia dell’Italia nei confronti del popolo israeliano ma ho insistito molto sulla questione del cessate il fuoco a Gaza e per aiutare la popolazione civile che è esausta. Si continua con una trattativa estenuante che non porta a nessun risultato, chiediamo ad Israele, avendo vinto la guerra con Hamas, di risparmiare la popolazione civile, arrivare ad un cessate il fuoco, ottenendo la liberazione degli ostaggi israeliani”.

“Da una parte ci sono le democrazie dall’altra le autocrazie, bisogna evitare che questo confronto peggiori, bisogna lavorare per la pace, che va difesa ogni giorno nel mondo, anche l’economia rischia di subirne i contraccolpi, bisogna lavorare per la pace, non solo per evitare sofferenze alla popolazione civile ma per favorire la crescita economica”, ha concluso.

DIALOGO TAJANI-ARAGHCHI

Il ministro degli Esteri ha inoltre avuto una conversazione telefonica con il suo omologo iraniano Abbas Araghchi. Nel colloquio – fa sapere la Farnesina – Tajani ha invitato l’Iran ad evitare una escalation militare nel conflitto con Israele, una dinamica che sarebbe estremamente pericolosa per tutta la regione e innanzitutto per i paesi direttamente coinvolti. “Dobbiamo ritornare al più presto al negoziato e alla diplomazia”, ha detto Tajani al ministro iraniano, “ed è lo stesso messaggio che ho passato questa mattina al ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar”. Tajani ha confermato all’interlocutore iraniano che nelle prossime ore rimarrà in contatto con le diplomazie di Stati Uniti, Oman e Israele per mantenere aperti canali attraverso i quali far passare messaggi diplomatici.

In mattinata Tajani aveva avuto altri tre colloqui con il direttore generale della Aiea, Rafael Grossi, con il ministro israeliano Gideon Sa’ar e con il ministro degli Esteri dell’Oman Albusaidi. Dal direttore Grossi, il ministro italiano ha avuto le prime valutazioni sull’impatto delle operazioni militari sui siti e le installazioni iraniane attive per il programma nucleare. Al ministro israeliano Tajani ha sottolineato l’importanza di tornare immediatamente al negoziato. Tajani ha anche confermato che per il Governo italiano è assolutamente cruciale lo stop immediato delle operazioni militari a Gaza, che stanno continuando a colpire la popolazione civile palestinese in maniera inaccettabile.

IL COMMENTO DI SALVINI

“Chi può non dirsi preoccupato, angosciato quando si parla di nucleare non per riscaldare gli ospedali ma per ammazzare? Conto che non ci sia una escalation. Il diritto alla sopravvivenza di Israele è sacrosanto e l’Iran l’ha sempre messo in discussione. Per il regime iraniano, Israele va cancellato dalla faccia della terra e questo è un problema perché lo pensavano i nazisti nel secolo scorso“. Così il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione di una nuova sede della Lega a Milano, commentando l’attuale situazione in Medio Oriente. “Il diritto di Israele alla sopravvivenza è assolutamente lecito” però “conto che non si estenda il conflitto e che, chi può, si faccia sentire, penso ad esempio agli Stati Uniti – ha sottolineato poi – . In questi mesi, il presidente Trump è stato protagonista in positivo nel tentativo di mediare e risolvere la vicenda iraniana, il conflitto russo ucraino e la vicenda di Gaza”.

LE PAROLE DELL’AMBASCIATRICE AMADEI

“Ho avuto questa mattina una call con il ministro Tajani, in cui ho riferito sugli ultimi aggiornamenti: come ambasciata italiana in Iran contattato tutti i connazionali qui presenti e per il momento non ci sono state segnalate situazioni di criticità, in più abbiamo raccomandato massima prudenza e invitato a evitare spostamenti non necessari”. Lo sottolinea l’ambasciatrice italiana in Iran Paola Amadei a Tg2 Italia-Europa. “Al momento l’aeroporto è chiuso, così come lo spazio aereo – continua Amadei, – Abbiamo raccomandato ai cittadini italiani in Iran di fare riferimento all’ambasciata e all’unità di crisi: il nostro numero è pubblico e disponibile. Abbiamo avuto l’annuncio della guida suprema di una risposta dura nei confronti di Israele: è stata chiesta una riunione del Consiglio di sicurezza, ma al momento a Teheran non ci sono particolari criticità da rilevare, se non alcune file che si sono formate già di notte quando sono partiti i primi attacchi”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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