VINTA LA LOTTA CI SARA’ BISOGNO DI ALLEGRIA

“Le Olimpiadi di Tokyo 2020, rinviate a causa della pandemia di Coronavirus, si terranno dal 23 luglio all’8 agosto 2021. Dopo le anticipazioni dei media giapponesi, e’ arrivata la conferma da parte del presidente del comitato organizzatore dei Giochi Yoshiro Mori”. Ah, questi giapponesi, sempre pratici, precisini, organizzati. Non c’e’ terremoto che li distragga. Non c’e’ Coronavirus che li scoraggi. Via un’Olimpiade, eccone un’altra, nella stessa data, ora piu’ ora meno. E per non cambiare la storia e soprattutto per evitare di rifare tutti i materiali informativi sara’ comunque l’Olimpiade 2020 che avra’ il gradimento dei signori del Cio, ringiovanendoli. E noi, poveri italianuzzi, che ci stiamo massacrando nel tentativo di dare una data al campionato di casa e alla Champions, a quella desolante Europa League che accusa, fateci caso, la stessa confusione, stanchezza e noia dell’Europa frantumata dalla paura e dall’egoismo. Gia’: e’ come quand’ero ragazzino e andavo al campetto a giocare a pallone e il pallone era di quello che poteva permetterselo, diciamo il ricco del quartiere: con lui si cominciava, con lui – quando voleva lui – si finiva; e a volte diceva anche “no tu no” a qualcuno che voleva entrare in partita. Cosi’ fanno con l’Italietta, oggi, Germania, Olanda, Danimarca, Finlandia. Le schizzinose. Dice Prodi:”A chi venderanno i tulipani, gli olandesi”. Dico io, visto che sono di Rimini, la citta’-mare dove ho vissuto i migliori vent’anni della mia vita per quel che riguarda liberta’, divertimento e amore: dove andranno a prendere il sole e l’amore? Forse sulla spiaggia di Mamaia, sul Mar Nero, o nelle isole greche che stanno facendo morire? Oddio, non e’ un caso che ci si riconosca non dico fra poveri ma fra bisognosi e infatti arrivano a soccorrerci i nostri amici albanesi, si’ quelli che dicevamo fossero cattivi e invece avevano solo fame. Come noi fra poco…
Ma penso – tornando all’inizio – se c’e’ veramente bisogno di consumare ogni minuto le celluline grigie (ove esistano) per indovinare – dico indovinare, come fossimo tutti Spadafora – le date del campionato da finire e di quello da cominciare, per non dire del resto, le Coppe che forse non saranno piu’ europee e magari sara’ rivalutata la Mitropa, la dimenticata Coppa dell’Europa Centrale che vinceva il mio Bologna.
Il il mio calendario l’ho gia’ dato: ogni mese e’ buono per ridare vita al calcio. Vinta la lotta per la vita ci sara’ bisogno di allegria. Cercare di capire quando sara’ e’ fonte continua di pena, come quando quel signore della protezione civile dice “sabato ci sara’ il picco…torneremo dopo Pasqua” e ha gia’ cambiato data sei volte, aumentando lo scoramento dei malati e dei sani. Io sono con Dino Zoff che dice “Comprendo il dispiacere dei tifosi e la preoccupazione dei club, ma ora non ha proprio senso ragionare sulle date, sui calendari alternativi, eccetera. Non e’ il momento, non ci sono le condizioni. Siamo circondati dalla tristezza”.

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]