A Gaza i funerali dei due giornalisti e dei tre operatori di Al-Jazeera uccisi in un attacco israeliano

GAZA (ITALPRESS) – Si sono svolti a Gaza City i funerali dei due giornalisti di Al-Jazeera, Anas al-Sharif e Mohammed Qreiqeh, e dei tre operatori, Ibrahim Zaher, Moamen Aliwa e Mohammed Noufal, uccisi in un attacco israeliano su una tenda dove si trovavano all’esterno dell’ospedale Al-Shifa. Lo riferisce l’emittente qatariota che ha perso i suoi collaboratori, aggiungendo che al funerale hanno partecipato centinaia di palestinesi.

Un sesto giornalista, Mohammad al-Khaldi, un freelance locale, è morto nell’attacco aereo, afferma Reporter Senza Frontiere, secondo cui altri tre giornalisti sono stati feriti nello stesso attacco.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver effettuato un raid che ha ucciso Anas al-Sharif, dicendo che era un “terrorista che operava sotto le spoglie di un giornalista”. “Il terrorista Anas al-Sharif ha servito come leader di cellula nell’organizzazione terroristica di Hamas e ha avanzato piani per il lancio di razzi contro i civili israeliani e le forze delle Idf”, hanno detto i militari in una dichiarazione. Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha condannato quello che ha descritto come un “crimine maledetto” di assassinio.

L’ufficio stampa del governo di Gaza gestito da Hamas ha detto che 237 giornalisti sono stati uccisi dall’inizio della guerra. Il Comitato per la protezione dei giornalisti ha affermato che almeno 186 giornalisti sono stati uccisi nel conflitto di Gaza.

TAJANI “INACCETTABILE”

Nel corso del suo intervento durante la riunione in videoconfeenza del Consiglio Esteri della Ue, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affrontato il tema: “Sono inaccettabili gli attacchi contro i giornalisti, che testimoniano il livello di violenza ormai raggiunto dal conflitto. È necessario mettere fine a questa guerra e riavviare il processo politico, mettendo fine all’uccisione di vittime innocenti che pagano il vero prezzo del conflitto”.

LA CONDANNA DELL’ONU

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha condannato “l’uccisione di sei giornalisti palestinesi da parte dell’esercito israeliano, che ha preso di mira la loro tenda, in violazione del diritto internazionale umanitario”. Lo scrive su X l’Ohchr. “Dobbiamo rispettare e proteggere tutti i civili, compresi i giornalisti”, avverte l’Ohchr. Dal 7 ottobre 2023, data dell’attacco terroristico di Hamas in Israele, “a Gaza sono stati uccisi 242 giornalisti”, conclude Ohchr.

IL PREMIER DEL QATAR ATTACCA ISRAELE

Lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani, premier e ministro degli Esteri del Qatar, ha attaccato duramente Israele per l’uccisione di giornalisti che lavoravano per l’emittente qatariota Al Jazeera nella Striscia di Gaza. “Il deliberato attacco ai giornalisti da parte di Israele nella Striscia di Gaza rivela come questi crimini siano al di là di ogni immaginazione, in un contesto di incapacità della comunità internazionale e delle sue leggi di fermare questa tragedia”, ha scritto in un post sui social media.

IL PREMIER BRITANNICO STARMER “PREOCCUPATO”

Il premier britannico Keir Starmer si è detto “molto preoccupato” per gli attacchi in cui hanno perso la vita dei giornalisti nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il portavoce del primo ministro in un briefing con la stampa. “I giornalisti di guerra sono protetti dal diritto internazionale umanitario e devono poter svolgere il loro lavoro in maniera indipendente e in sicurezza”, ha detto il portavoce.

LA NOTA DELLA FNSI

“L’esercito israeliano ha rivendicato l’uccisione mirata dei giornalisti di Al-Jazeera Anas Al-Sharif e Muhammad Karika, insieme ai cameramen Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa. Erano in una tenda usata dalla stampa all’esterno dell’ospedale Shifa di Gaza. Israele accusava Anas Al-Sharif di essere il capo di una cellula di Hamas senza però mai fornire prove credibili. E questo comunque secondo Israele giustificherebbe l’assassinio di altri 4 operatori dell’informazione?”. Lo affermano Alessandra Costante e Vittorio di Trapani, segretaria generale e presidente Fnsi, all’indomani dell’uccisione dei reporter. “Del resto – proseguono – non è la prima volta che Israele giustifica l’uccisione dei giornalisti a Gaza con l’accusa di complicità con Hamas. La novità questa volta è che individua l’obiettivo militare chiamandolo per nome. A questo punto Israele ha il dovere di fornire le prove contro Anas Al-Sharif. Pubblicamente. E credibili”.

L’auspicio della Fnsi è “che tutte le organizzazioni internazionali dei giornalisti, quelle in difesa dei diritti umani e le istituzioni democratiche si uniscano nel pretendere che Israele le renda pubbliche e nel chiedere alla Corte penale internazionale di aprire una indagine su questa uccisione mirata. In assenza di prove credibili – concludono Costante e Di Trapani – si tratterebbe di una confessione di una violazione di un diritto umano sancito in leggi nazionali e internazionali: la libertà di stampa. Si tratterebbe di una confessione di un crimine di guerra”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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