Thinkabout insieme a Telethon e Polimi per ricerca e solidarietà

MILANO (ITALPRESS) – Quanto impatta sull’ambiente un chilo di caffè destinato al macero? Quanto uno di carne in scatola? ThinkAbout, la start-up a vocazione sociale protagonista della lotta allo spreco alimentare, ha provato a rispondere a queste domande con una ricerca che definisce le metriche di life-cycle assessment che consentiranno di calcolare i benefici ambientali in termini di CO2 equivalente evitata (carbon footprint) per i prodotti alimentari sottratti allo spreco. La ricerca sarà presentata all’Extra Salone CSR, a Milano, giovedì 19 novembre, alle 17.30, in un webinar nel quale verranno presentate altre due novità, due collaborazioni di eccellenza con Fondazione Telethon e Politecnico di Milano.
La prima iniziativa che verrà presentata in occasione del Salone da Andrea Briganti, AD e co-founder di ThinkAbout, riguarda la propria responsabilità sociale d’impresa a sostegno della Fondazione Telethon e dei progetti di ricerca sulle malattie genetiche rare. L’accordo prevede che la start-up devolva una percentuale del fatturato totale previsto nel biennio 2021-2022, grazie alla piattaforma e-commerce NO.W! No Waste, il primo dei progetti di economia circolare e lotta allo spreco alimentare di ThinkAbout.
La collaborazione impegna Fondazione Telethon e ThinkAbout anche in una serie di iniziative ancora in via di definizione, nelle quali l’azienda sarà al fianco della Fondazione in maniera attiva e propositiva.
Inoltre, ThinkAbout supporterà la School of Management del Politecnico di Milano che, grazie ai suoi “Food Sustainability Lab” e “Osservatorio Food Sustainability”, rappresenta un autorevole punto di riferimento, nazionale e internazionale, nella ricerca sui temi della riduzione dello spreco alimentare e dell’innovazione per la sostenibilità della filiera agri-food.
In particolare, ThinkAbout finanzierà i progetti di ricerca del Politecnico milanese focalizzati sulla trasformazione sostenibile del sistema alimentare italiano. Va infatti considerata l’importanza dell’impatto sociale e ambientale del settore alimentare segnato tuttora da una parte eccessiva di spreco. Circa 1/3 del cibo prodotto, a livello mondiale, non arriva al consumo finale, pari a 1,8 miliardi di tonnellate, l’80% delle quali potrebbe essere recuperato: dati che mostrano come agire sulla filiera del cibo è essenziale al fine di perseguire obiettivi di sostenibilità a livello di comunità e dell’intero pianeta. (Research Pubblications Politecnico di Milano).
E quando si parla di sostenibilità è indispensabile poter “misurare” impatti ed interventi. Parte da questa esigenza la terza iniziativa presentata da ThinkAbout: la promozione di una ricerca per definire metriche di life-cycle assessment che consentiranno di calcolare i benefici ambientali in termini di CO2 equivalente evitata (carbon footprint) per i prodotti alimentari sottratti allo spreco grazie all’attività di NO.W!, evidenziando le categorie con il maggior vantaggio.
Dai dati preliminari dello studio emerge che, tra i prodotti presenti sulla piattaforma NO.W!, della categoria “ambiente” (non freschi e non surgelati) il maggiore vantaggio ambientale si ottiene evitando lo smaltimento di caffè, carne in scatola e cioccolato. Per esempio, salvare una confezione di caffè da un chilo, grazie a NO.W!, significa evitare l’emissione in atmosfera di 2,3 chili di CO2 equivalente. Oppure, il recupero al consumo di un chilo di carne in scatola consente di evitare l’emissione di 1,5 chilo di anidride carbonica equivalente.
“Sostenibilità ed economia circolare devono diventare l’asse portante delle strategie imprenditoriali e vanno considerate come occasioni concrete per creare lavoro, innovazione e profitto. ThinkAbout è nata con quest’idea e con questo progetto: fare della sostenibilità il punto di partenza e non di arrivo del business. E le iniziative che abbiamo presentato oggi aprono delle prospettive nuove al nostro impegno di dare un contributo alla costruzione di modelli economici e sociali inclusivi, resilienti e duraturi”, ha spiegato Briganti.
L’obiettivo del progetto di ThinkAbout – che ha debuttato sul mercato a inizio anno suscitando in pochi mesi forte interesse tra gli operatori – è promuovere soluzioni per la riduzione dello spreco di risorse alimentari, che in Italia ammonta al 15% della produzione annua per un valore di alcune decine di miliardi di euro.
(ITALPRESS).

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