STUDIOSI “MEDITERRANEO DI CIVILTÀ E PACE”

Entra nel vivo il convegno internazionale Multaqa, che quest’anno celebra il suo ventennale, ed ha preso il via ieri nell’antica Valle dei Templi, ad Agrigento, e si protrarrà fino a domenica. A fare gli onori di casa è stato il presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, Emmanuele F.M.Emanuele. Tra gli ospiti un selezionato parterre di studiosi, politici, economisti, storici, e figure di riferimento per il pensiero dell’Islam, dell’Ebraismo e del Cristianesimo, provenienti da molte parti del mondo.

Sono seguiti i saluti della presidente di Malta, Marie-Louise Coleiro Preca, del sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, di Sebastiano Tusa, assessore ai Beni culturali e dell’Identità siciliana della Regione Siciliana, di Giuseppe Parello, direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, di Bernardo Campo, Presidente del Consiglio del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, di José Manuel Gironés, Coordinatore Generale del Centro Mediterraneo dell’UNESCO, València, di Francesco Rutelli, Presidente di “Incontro di Civiltà”, già Ministro della Cultura, di Ana Luiza M.Thompson-Flores, Direttore dell’Ufficio Regionale dell’UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, Venezia, di Rafael Monzó Giménez, Presidente del Centro Mediterraneo dell’UNESCO, València, di Guglielmo de’ Giovanni-Centelles, professore straordinario di Storia del Mediterraneo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, qui anche nel ruolo di Direttore del Comitato Scientifico del Convegno, che ha aperto i lavori di questa giornata.

Dagli interventi, incentrati sul ruolo fondamentale della cultura e della pace come strumenti essenziali di un dialogo che parte dal Mediterraneo come cuore pulsante, è emerso “forte il desiderio di una collaborazione tra Paesi; rileggendo la storia e il passato, guardando al futuro”, si legge in una nota. Dopo i saluti istituzionali, gli ospiti sono stati allietati da uno spettacolo di danze folcloristiche siciliane e da una straordinaria esibizione di falconeria a cui ha dato vita il barone Alduino di Ventimiglia.

Il convegno è realizzato dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, in collaborazione con il Centro Mediterraneo dell’Unesco di Valencia, ed è realizzato con il patrocinio dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, su autorizzazione del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. L’organizzazione è di Civita Sicilia.

“A venti anni dalla Multaqa che si è tenuta ad Agrigento dal 17 al 20 settembre 1998 – ha affermato Emmanuele F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale ed anima di questa edizione del Convegno – ho ritenuto, essendo stato Presidente Delegato per l’Italia del Consiglio Mediterraneo della Cultura dell’Unesco, ed avendo ricevuto nel 2014 il prestigioso Premio Unesco – Valldigna, di suggerire all’amico Girones di celebrare quest’anno la Multaqa nuovamente nella città di Agrigento. L’accoglienza di questa mia proposta è testimoniata dalla qualità dei relatori che hanno manifestato, con la loro adesione, la condivisione di questo mio progetto. Il primato civilizzatore e unificatore del Mediterraneo – attraverso la poesia, la letteratura, l’arte ma soprattutto la religione, il concetto di democrazia, la primazia delle leggi – può essere riaffermato concretamente oggi e divenire la migliore terapia per curare i fenomeni distorsivi della globalizzazione capitalista e della cronicizzazione dei conflitti che ci affliggono. Ecco perché queste tre giornate che prendono il nome di ‘Mediterraneo di Civiltà e di Pace’ hanno portato come essenza aggregativa il concetto di pace e dialogo tra le culture e le religioni del Mediterraneo, e credo che nessuna ‘palestra’, più di quella del Mediterraneo, possa mantenere viva la speranza della buona volontà tra gli uomini del concetto di pace”.

“In un momento storico tanto complesso e delicato, come quello che sta vivendo la nostra società – è stato sottolineato nel corso degli interventi -, e di grande crisi di valori, si avverte un crescente interesse nei confronti del Mediterraneo, a testimonianza della centralità che tale territorio riveste in termini economici, politici, ma anche e soprattutto culturali.
Il Mediterraneo è crocevia e punto di incontro tra oriente e occidente, tra culture e religioni, tra arte e solidarietà, mettendo in luce, tra l’altro, in luce, il ruolo della cultura e dell’arte quali possibili vettori di integrazione, affinché il Mediterraneo continui a rappresentare, tramite il confronto e il dialogo, un bacino di ricchezza e di crescita per la civiltà contemporanea. Un’urgenza sempre più pressante, quella di lavorare in direzione della pace, e a favore della quale la Multaqa 2018 cercherà di indicare dei possibili cammini”.

Il Comitato Scientifico del convegno è composto da Emmanuele F.M. Emanuele, presidente, Salvatore Berlingò, Lucio d’Alessandro, Massimiliano Ferrara, Claudio Quintano, Salvato Trigo, Guglielmo de’ Giovanni-Centelles, direttore.

Molteplici gli argomenti oggetto delle relazioni, dall'”Unità geografica del Mediterraneo”, oggetto dell’intervento di Emanuele Paratore, a “Il Grande mare nella cultura ebraica” di Elena Loewenthal, e ancora la relazione di Claudio Quintano su “I numeri dei popoli intorno al Mare e di Franco Vaccari, che ha raccontato come “Imparare a smontare le guerre”. Emmanuele F.M. Emanuele ha poi introdotto gli interventi di Ortensio Zecchino su “Il regno di Sicilia crocevia di scambi mediterranei”, e del giornalista e scrittore Carlo Vulpio,che ha parlato del suo ultimo libro “Mediterraneo Verticale”, edito dalla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale.

La seconda giornata verrà chiusa dagli interventi di Onorato Bucci, di Dionigi Albera, di Alessandro Vanoli e di Luigi Mascilli Migliorini che tratteranno, rispettivamente, dell'”Homo Mediterraneus”, de “L’unità del Mediterraneo nella prospettiva antropologica”, de “Il Mediterraneo nell’Islam” e del Mare Nostrum “Tra Nazioni, Imperi e nuovi Stati”.

Nell’ultima giornata di lavori, l’intervento di Maurice Aymard, Direttore degli studi presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) dal 1976, amministratore della Maison des Sciences de l’Homme (Parigi) dal 1992, storico dell’economia e della società dell’età moderna, con particolare riferimento ai paesi mediterranei, che relazionerà su “L’Uomo, l’Ambiente, il Mare”. E domani si terrà un incontro straordinario, che vedrà la presenza dei rappresentanti delle tre religioni monoteiste: introdotti da Gennaro Giuseppe Curcio e da Haji Khaled Gianluigi Biagioni Gazzoli, presenteranno il loro discorso il Cardinale Giovanni Battista Re, il Rabbino Ariel Finzi e l’Imam Elton Karaj, riuniti per la tavola rotonda intitolata “Il Mediterraneo di Pace”.
Il Convegno terminerà con la proiezione video di Federico Mayor, Presidente Fundación Cultura de Paz, già Direttore Generale Unesco, e con le conclusioni di Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente del Comitato Scientifico e della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.

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