Sticchi Damiani “Motori a combustione possono rispettare ambiente”

Anche i motori a combustione tradizionale di ultima generazione possono essere rispettosi dell’ambiente – ha affermato Angelo Sticchi Damiani, neo rieletto presidente dell’ACI. Sono, però, ancora evidenti i margini di miglioramento ed i costruttori sono tenuti ad investire in innovazione tecnologica sia per le alimentazioni tradizionali, benzina e diesel, che per quelle ibride”. Lo ha detto il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, commentando i risultati della quarta serie di test “Green NCAP”.
Sono ben 24 le vetture oggetto della quarta serie di test Green NCAP: 10 con motore a benzina (8 convenzionali e 2 ibride), 10 diesel, 2 alimentate a gas metano (CNG) e 2 completamente elettriche (BEV). Le due auto elettriche (Renault Zoe e Hyundai Kona), risultano le migliori in assoluto. Entrambe ottengono il massimo punteggio (5 stelle), e l’eccellenza nei 3 giudizi tecnici. Bassi e simili i consumi energetici (circa 24 kWh per 100 km percorsi), ma mentre la Zoe consente una reale autonomia di 231 km, la Kona si ferma a 200.
Le due vetture ibride a benzina, Toyota CH-R (3,5 stelle) e Honda CR-V (2,5), hanno dimostrato che la tecnologia ibrida può ridurre, significativamente, i gas serra. La Toyota si è distinta per una maggiore efficienza. Entrambi i modelli non sono dotati di filtro antiparticolato, pertanto, durante il regime di marcia con alimentazione convenzionale a benzina, i risultati risultano penalizzati.
I veicoli ad alimentazione diesel, (euro 6d), dotati di sistemi di post-trattamento avanzati, hanno evidenziato minori emissioni inquinanti rispetto a quelli a benzina e metano. Le due Mercedes-Benz C 220d e V 250d ottengono il punteggio migliore – dopo i veicoli elettrici – nel Clean Air Index. Il risultato dimostra che un buon design e un post-trattamento efficace, possono rendere i motori diesel rispettosi dell’ambiente. I due SUV diesel, Dacia Duster (2,5 stelle), e Jeep Renegade (2), falliscono, invece, la prova del Greenhouse Gas, mostrando elevate emissioni di CO2.
Tra i modelli ‘business class’, la Mercedes-Benz C 220d ottiene 3 stelle per il miglior controllo delle emissioni, mentre BMW 320d e Volkswagen Passat si fermano a 2,5 stelle. In particolare, la Passat è risultata penalizzata a causa dei frequenti cicli di rigenerazione dei filtri antiparticolato, con conseguenti elevate emissioni nocive.
Tre stelle per le supermini a benzina (Volkswagen Polo, Peugeot 208 e Renault Clio). La Polo registra il miglior controllo delle emissioni, mentre la Clio la migliore efficienza energetica.
Non buoni, invece, i risultati della Suzuki Vitara (2,5 stelle), penalizzata dalle emissioni nocive. La Casa giapponese, però, ha già immesso sul mercato un motore aggiornato con tecnologia mild-hybrid.
Le due autovetture a metano, Audi A4 g-tron (2 stelle) e SEAT Ibiza (3 stelle), sono risultate penalizzate dalle modeste prestazioni dei filtri antiparticolato. Nella categoria dei Van furgonati, penalizzati nei giudizi dalla massa, dall’aerodinamica e dai consumi elevati, l’Opel Zafira Life, la Mercedes Classe V e la Volkswagen T6 ottengono tutti 1,5 stelle.
I test hanno anche dimostrato anche l’importanza del peso del veicolo e dell’aerodinamica. L’indice medio di efficienza energetica delle “piccole” (supermini e city car), è risultato buono: 6,4, molto inferiore quella dei più “pesanti” Van furgonati: 1,2 e 1,3.
(ITALPRESS).

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