Stefano Ranzani debutta sul podio dell’Orchestra Sinfonica Siciliana

PALERMO (ITALPRESS) – Dopo il grande successo del concerto inaugurale con i Carmina Burana di Orff, la 66esima Stagione concertistica dell‘Orchestra Sinfonica Siciliana prosegue con un appuntamento dedicato al grande classicismo viennese, affidato alla bacchetta di Stefano Ranzani, direttore di fama internazionale, ospite delle principali istituzioni musicali del mondo, al suo debutto con l’Orchestra Sinfonica Siciliana.

Il concerto – in programma venerdì 31 ottobre alle ore 20.30 e in replica domenica 2 novembre alle 17.30 al Politeama Garibaldi di Palermo – segna un omaggio al genio di Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven, due compositori fondamentali del repertorio concertistico occidentale.

Ranzani, che nella sua carriera ha diretto regolarmente nei maggiori teatri d’opera e nelle più rinomate orchestre sinfoniche, guiderà la FOSS in un programma interamente dedicato a questi due artisti della scuola viennese tra Settecento e Ottocento: l’Ouverture dalle Nozze di Figaro e la Sinfonia n. 36 in do maggiore K. 425 “Linz” di Mozart e la Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93 di Beethoven.

L’Ouverture dall’opera Le nozze di Figaro è una pagina gioiosa che, composta insieme all’opera nel 1786, incarna la vitalità e l’ironia della commedia di Beaumarchais cui Lorenzo Da Ponte trasse il libretto per Mozart. A seguire, la Sinfonia n. 36 “Linz”, scritta in soli quattro giorni durante un soggiorno inaspettato a Linz nell’autunno del 1783, quando Mozart e la moglie Konstanze furono ospiti del conte Thun. In mancanza di una sinfonia da eseguire in pubblico, Mozart ne compose una nuova.

La “Linz” segna l’ingresso di Mozart nella piena maturità sinfonica, con una scrittura articolata e solenne. L’introduzione lenta, ispirata ai modelli di Haydn, porta a un Allegro di straordinaria inventiva tematica; seguono un Andante dal tono quasi teatrale, un Minuetto luminoso e danzante e un Finale travolgente, costruito su contrasti dinamici e dialoghi serrati tra le sezioni dell’orchestra. Nella seconda parte del concerto, la Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93, composta da Beethoven nell’estate del 1812, rappresenta uno dei suoi lavori più gioiosi e ironici.

Scritta nello stesso periodo della Settima, l’Ottava ne è la sorella più breve ma non meno geniale: una sinfonia in cui il compositore gioca con le forme del passato, rievocando Haydn e Mozart con spirito umoristico e leggerezza, pur restando fedele alla sua forza ritmica e alla sua inventiva orchestrale. Mancano i contrasti drammatici tipici delle sinfonie precedenti; al loro posto domina una luminosità tersa, un tono cameristico e un ritmo vitale che attraversa tutti e quattro i movimenti, culminando in un Finale pieno di energia e buonumore. Dietro l’apparente semplicità, Beethoven nasconde una raffinata architettura musicale, fatta di scherzi, allusioni e invenzioni timbriche: dal secondo movimento, un delicato omaggio al metronomo inventato dall’amico Johann Nepomuk Mälzel, al Minuetto di elegante nobiltà, fino all’esuberante Allegro conclusivo, che si chiude in un sorriso pieno di forza vitale. Milanese, formatosi come violinista, Stefano Ranzani è oggi uno dei più apprezzati direttori italiani.

Dopo gli studi al Conservatorio di Milano e la collaborazione con l’Orchestra del Teatro alla Scala, si è perfezionato con Leonard Bernstein e Gianandrea Gavazzeni, intraprendendo una carriera che lo ha portato nei teatri e nelle sale da concerto più prestigiose del mondo: dal Teatro alla Scala al Metropolitan di New York, dall’Opéra National de Paris alla Semperoper di Dresda, dalla Staatsoper di Vienna e di Berlino al Teatro Colón di Buenos Aires, dalla Deutsche Oper di Berlino al Liceu di Barcellona.

Direttore musicale del Teatro Massimo “Bellini” di Catania nel biennio 2007-2008, ha collaborato con orchestre come il Maggio Musicale Fiorentino, la Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, la Tokyo Philharmonic e l’Orchestra della Bayerische Staatsoper. Accanto all’attività operistica, Ranzani ha sviluppato un’intensa carriera sinfonica, caratterizzata da rigore stilistico, equilibrio formale e attenzione alla trasparenza del suono. Prossimi concerti venerdì 7 (ore 20.30) e sabato 8 (ore 17.30) novembre diretti da Hans Graf con in programma Ma mère l’Oye di Maurice Ravel e la Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93 di Dmitrij Šostakovic.

-Foto Ufficio stampa Orchestra Sinfonica Siciliana-
(ITALPRESS).

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