Start up innovative, la legge toscana compie un anno

ROMA (ITALPRESS) – La legge toscana per aiutare le start up a nascere e a crescere, mettendo su gambe robuste, compie un anno. E’ stata pubblicata il 3 marzo 2020, approvata su iniziativa del Consiglio regionale. “Una tra le più innovative in Italia – commenta l’assessore all’economia, Leonardo Marras – E a distanza di dodici mesi esatti il bilancio è decisamente positivo”.
Nei giorni scorsi sono stati finanziati tutti i 37 progetti ammessi presentati dopo il bando di agosto. La copertura finanziaria per i cinque che erano stati in prima battuta sospesi, in attesa di nuove risorse, è stata infatti decretata nei giorni scorsi da Sviluppo Toscana. Mancavano 250 mila, che la giunta ha impegnato a fine dicembre in aggiunta al milione e mezzo di euro con cui era stato finanziato l’avviso. Ed ora si può passare alla fase di erogazione, con contributi fino a 50 mila euro a fondo perduto.
La legge consentiva di staccare assegni fino all’80 per cento dei costi ammis La Toscana infatti conta università che brillano in Europa per l’attività di ricerca, che però non sfocia poi in egual misura in aziende capaci di passare la fase iniziale dello sviluppo sibili: risorse europee dei fondi Fesr del settennato 2014-2020. Di fatto la maggior parte degli investimenti proposti sfiora o è pari a 100 mila euro e dunque la Regione ha deciso di finanziare il 50 per cento della spesa.
Ma la novità della legge nata per sostenere le start up innovative, quelle che costituiscono una risorsa importante per lo sviluppo della competitività e dell’economia toscana (e favoriscono anche occupazione giovanile), non sta solo nei contributi a fondo perduto.
La legge regionale prevede la possibilità di partecipazione al capitale di rischio, anche se al momento questa misura non è stata ancora attivata. Oltre ai sostegni diretti ci sono sconti fiscali, (sull’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive), l’idea di un ecosistema di distretti tecnologici da rafforzare nel suo complesso, aiuti mirati anche per l’accesso al credito. “C’è pure una revisione programmata, con valutazioni annuali sugli interventi fatti, le tipologie di imprese che hanno utilizzato i finanziamenti e come li hanno utilizzati – ricorda l’assessore Marras – e verifiche, dopo cinque anni, del tasso di sopravvivenza di queste imprese rispetto ad aziende analoghe del settore di appartenenza”. Insomma, una legge decisamente innovative in un settore determinante. La Toscana infatti conta università che brillano in Europa per l’attività di ricerca, che però non sfocia poi in egual misura in aziende capaci di passare la fase iniziale dello sviluppo. Nelle statistiche ufficiali la Toscana era nona un anno fa per numero di start up. “Per questo – ribadisce Marras – era importante una norma organica”.
(ITALPRESS).

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