MILANO (ITALPRESS) – È iniziata nell’Aula del Consiglio comunale di Milano la discussione della delibera sulla vendita dello stadio di San Siro e delle aree limitrofe a Inter e Milan. Da subito diverse polemiche bipartisan sui tempi “troppo stretti dell’istruttoria”. “Ci sono diverse commissioni che non hanno ancora licenziato la delibera. Ci sono delle criticità da sistemare”, è intervenuto il consigliere della Lega, Samuele Piscina. “Se Nando Dalla Chiesa, presidente del Comitato legalità e contrasto alla criminalità organizzata del Comune di Milano, dice che c’è il rischio di infiltrazioni mafiose nell’ambito del progetto dovrebbe accendersi una lampadina di emergenza nella testa di tutti quanti noi. Lasciamo più tempo all’amministrazione di lavorare alle modifiche”.
“Non ho dato per discussa la delibera perché non sono stato messo nelle condizione di analizzarla”, ha sottolineato il consigliere del Pd, Alessandro Giungi. “Dobbiamo deliberare in fretta e furia perché scatta il vincolo sul secondo anello del Meazza? L’amministrazione ha avuto 7 anni per decidere sullo stadio e a noi solo 7 giorni per sciogliere tutte le questioni tecniche e burocratiche”, ha attaccato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo Truppo. Sulla stessa linea anche il capogruppo della Lega, Alessandro Verri, il consigliere di Fratelli d’Italia, Enrico Marcora, il consigliere di Forza Italia, Alessandro De Chirico, e il capogruppo della lista Luca Bernardo Sindaco, Manfredi Palmeri.
Il consigliere Piscina ha poi chiesto di sospendere la seduta per dare il tempo alle commissioni consiliari di continuare i lavori e di riprendere la discussione della delibera lunedì 29 settembre. La richiesta di sospensiva è stata respinta dal voto dell’Aula (20 favorevoli, 26 contrari, 3 assenti).
– foto xm4/Italpress –
(ITALPRESS).