Spadafora “Il calcio non ricomincerà il 3 maggio”

“Il calcio non ricomincerà il 3 maggio. Le squadre di Serie A hanno già sbagliato quando era il momento di fermarsi, devono capire che nulla sarà più come prima”. Lo ha dichiarato il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, in un’intervista a ‘La Repubblica’. “Pensavo ai nostri ragazzi abituati a stringersi, abbracciarsi, passarsi la bottiglietta d’acqua: tutto questo mancherà per molto tempo – le parole di Spadafora – Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico, domani proporrò di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado. Ed estenderò la misura agli allenamenti, sui quali non eravamo intervenuti perché c’era ancora la possibilità si tenessero le Olimpiadi”. E ancora: “Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita. Dal calcio di Serie A invece mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire – ha concluso Spadafora – che niente dopo questa crisi potrà più essere come prima”.

“Con riferimento alle odierne affermazioni del Ministro dello Sport Spadafora ritengo non sia il momento di fare polemiche e demagogia. I numeri parlano da soli e non serve aggiungere altro per evidenziare il ruolo della Lega Serie A a sostegno del calcio di base e indirettamente di tutto lo sport italiano” la replica del presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino. “In Italia – si legge nella nota diffusa dalla Lega di Serie A – oltre 32 milioni di appassionati seguono il calcio, un fenomeno sociale ed economico che da’ lavoro a piu’ di 300mila persone generando l’1% del PIL nazionale. La Serie A da sempre svolge un riconosciuto ruolo di locomotiva del comparto, producendo direttamente ogni anno circa 3 miliardi di euro di ricavi totali e generando un indotto di 8 miliardi a beneficio dell’intera
piramide calcistica, oltre a una contribuzione fiscale e previdenziale di 1 miliardo di euro. In questi anni l’importo contributivo e solidaristico della Serie A, per lo sviluppo dell’impiantistica, per la valorizzazione dei settori giovanili e per sostenere sport diversi dal calcio, e’ sempre cresciuto: dai 93 milioni che la Lega Serie A destinava nel primo anno della sua fondazione nel 2010, agli oltre 130 che saranno versati al termine dell’attuale stagione. Cifre importanti, sulle quali si regge l’intera filiera, che la Lega Serie A spera di continuare ad erogare anche per il futuro, a salvaguardia di tutto il movimento
calcistico italiano”.
(ITALPRESS).

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