Social Film Production, non solo documentari

ROMA (ITALPRESS) – Produttrice indipendente, consulente per le maggiori case di produzione italiane e straniere, esperta dell’audiovisivo e ideatrice nel 2011 del programma di formazione MAIA, Graziella Bildesheim è stata presidente della commissione valutatrice dell’ultima edizione del bando Social Film Production con il Sud.

Dalla sua multiforme esperienza come valuta questo progetto decisamente innovativo che vede l’unione di due grandi realtà, ciascuna per il proprio ambito?

“Lo valuto molto bene e mi è piaciuto molto presiedere la commissione valutatrice perché era molto forte la componente sociale, a differenza degli altri bandi e commissioni di cui ho fatto e faccio parte come quelle ministeriali o per i bandi per i fondi regionali. È stato molto interessante lavorare con questa forte caratterizzazione nel sociale, in un certo senso una sorta di idea politica che era basilare considerare nella selezione dei progetti”.

I progetti presentati facevano intravvedere delle buone realizzazioni a livello cinematografico?

“Assolutamente sì. Al di là delle possibilità o meno dei registi – alcuni dei quali erano alla loro prima esperienza e quindi senza alcun background specifico – quelli scelti sono tutti progetti buoni anche a livello cinematografico e non solamente documentaristico; sarebbero da vedere anche al cinema perché possono affrontare il grande schermo con dignità”.

Quali criteri ha individuato la giuria per scegliere tra i numerosi partecipanti suddivisi oltretutto in 10 categorie?

“C’era un elenco di linee guida ma hanno inciso fortemente l’originalità del progetto e l’innovazione, luoghi ed argomenti non trattati, l’esperienza del regista e della società proponente, la qualità del partenariato e la capacità di fare rete con le organizzazioni di terzo settore e poi le attività di promozione del film. Abbiamo anche ritenuto importante la coerenza con la traccia proposta, anche se questa è stata per noi un po’ una difficolta perché dovevamo valutare in quale il progetto si inquadrava meglio, nell’ambito di quelle scelte da ogni singolo partecipante tra le 10 tracce proposte. Un altro elemento per noi positivo è l’aver selezionato progetti che abbracciano quasi tutte le regioni del Sud”.

Ha individuato particolari letture del territorio nate proprio dai partenariati richiesti dal bando (un’impresa cinematografica e almeno due realtà del Terzo settore meridionale)?

“In alcuni casi il partenariato è stato cercato e consolidato proprio in base al progetto e un po’ tutti hanno avuto la caratteristica di proporre letture diverse dal punto di vista ambientale e culturale. Non ricordo uno per uno tutti i soggetti esaminati (ben 135!) ma ricordo che ciascuno di essi – cosa rara nel settore – aveva qualcosa di valido e speciale”.

A Venezia è stato presentato il docu-film “Naviganti”, tra i vincitori dell’ultima edizione del Bando. Può darcene un commento?

“Mi ha fatto molto piacere vederlo a Venezia. Nell’ambito della promozione del film è stato un bel lavoro, con una bella festa a Venezia. Si sta facendo un buon lavoro promozionale e stanno girando per le sale, il meglio che si possa chiedere per un film girato oltretutto durante il Covid. È un film molto riuscito che credo faccia onore ad Apulia Film Commission e alla Fondazione CON IL SUD e mi auguro che anche altri seguano lo stesso percorso”.

(ITALPRESS).

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