BELGRADO (SERBIA) (ITALPRESS) – Migliaia di persone si sono radunate oggi a Novi Sad per commemorare il primo anniversario della tragedia avvenuta alla stazione ferroviaria, quando il crollo di una pensilina causò la morte di 16 cittadini. La città è in lutto sin dal mattino, con bandiere nere issate ovunque, mentre colonne di persone provenienti da tutta la Serbia si sono dirette verso il luogo dell’incidente. Cittadini, studenti, famiglie delle vittime e attivisti sono arrivati a Novi Sad a piedi, in bicicletta e in auto, da diverse città del Paese e persino dall’estero. Alle 11:52, esattamente nell’istante in cui un anno fa la pensilina è crollata, Novi Sad si è fermata in un silenzio di 16 minuti.
La cerimonia commemorativa è iniziata con il discorso di Nadja, studentessa della Facoltà di Filosofia, che ha ricordato che “a un anno di distanza – 16 vittime, zero responsabili e lo stesso messaggio: le loro mani sono sporche di sangue”. “Alle 11:52 è stato tolto loro il diritto alla vita. Alcune madri quel giorno non hanno potuto sentire i propri figli al telefono e non li sentiranno mai più. Perché a qualcuno è importato più rubare milioni che rispettare la legge”, ha detto Nadja.
A nome dei genitori delle vittime ha parlato Dijana Hrka, madre di Stefan Hrka, che ha annunciato l’inizio di uno sciopero della fame. “Devo sapere chi ha ucciso mio figlio, chi ha ucciso 16 persone. Qualcuno deve rispondere di questo”, ha detto ai presenti. Durante la commemorazione è intervenuto anche l’attore Tihomir Stanic, recitando un passo dal dramma Hasanaginica di Ljubomir Simovic. La Delegazione dell’Unione Europea in Serbia e le ambasciate dei Paesi membri, ad eccezione dell’Ungheria, hanno espresso le proprie condoglianze alle famiglie e invitato le istituzioni ad assumersi le proprie responsabilità.
A Subotica e Backa Topola, esattamente alle 11:52, i cittadini hanno acceso 16 candele e deposto un fiore per ogni vittima, mentre a Novi Pazar, Belgrado e Leskovac si sono tenuti minuti di silenzio e azioni simboliche di ricordo. In oltre 60 città del mondo, la diaspora ha partecipato alla commemorazione sincronizzata alle 11:52 ora locale. Alle 15, i cittadini si sono avviati in una marcia silenziosa verso il ponte di Varadin. L’atmosfera in città è rimasta calma, ma segnata da dolore e incredulità.
Il Governo della Serbia ha deciso venerdì di proclamare il 1° novembre Giornata di lutto nazionale in tutto il Paese. Nella motivazione si legge che in tal modo si rende omaggio alle vittime di una delle più grandi tragedie della storia recente di Novi Sad.
Nel crollo della pensilina persero la vita: Sara Firic (6), Valentina Firic (10) e Djordje Firic (53) di Kovilj; Milica Adamovic (6), Sanja Ciric Arbutina (35) e Mileva Karanovic (76) di Kac; Nemanja Komar (17) di Stepanovicevo; Miloš Milosavljevic (21) di Knicanin; Stefan Hrka (27) di Belgrado; Andjela Ruman (20) di Stara Pazova; Goranka Raca (58) di Novi Sad; Djuro Svonja (77) di Stepanovicevo; Vukasin Rakovic (69) di Bukovac e il cittadino della Macedonia del Nord Vasko Sazdovski (46). Anja Radonjic (24) di Paracin è morta per le ferite riportate il 17 novembre, mentre Vukasin Crncevic (18) di Zmajevo è deceduto nel marzo di quest’anno. L’unica sopravvissuta al crollo della pensilina, Teodora Martinko, è ancora in fase di recupero dalle gravi ferite.
-Foto Tanjug-
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