SCONTRO SALVINI-ANM SU LEGITTIMA DIFESA

Scontro tra politica e magistratura sulla riforma della legittima difesa, dopo la visita di sabato scorso del ministro dell’Interno Matteo Salvini in carcere all’imprenditore piacentino Angelo Peveri, condannato per aver sparato a un ladro entrato nel suo cantiere. “Noi abbiamo ben chiari i paletti e il perimetro della nostra azione. Noi non lo superiamo, ma reagiamo se altri invadono quel perimetro, per questo siamo intervenuti per fare chiarezza. Le decisioni in merito alle modalità, alla durata di una pena detentiva non spettano al ministro dell’Interno ma spettano soltanto alla magistratura, che emette le sentenze in modo rigoroso”, ha affermato il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci, ai microfoni di “Radio anch’io”. 

“Abbiamo letto che ci sarà un rinvio della riforma della legittima difesa, è una buona notizia, ma sia sine die. Noi vogliamo che la riforma non si faccia – ha sottolineato Minisci -. Non ce n’é bisogno perché l’istituto della legittima difesa è già sufficientemente regolamentato”.

Da Cagliari arriva la replica di Salvini. “Sentire che il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati dire ‘Noi vogliamo che la riforma non si faccia, non vogliamo che il parlamento approvi la legge sulla legittima difesa’ è di una gravità assoluta – dice il vicepremier in conferenza stampa -. Candidati alle elezioni e fatti eleggere con la sinistra”.

“Siamo una Repubblica fondata sul voto parlamentare, sulla democrazia e la libera espressione degli italiani, non spetta a un magistrato dire quale legge fare e quale no – ha aggiunto -. Lo dico per il 99% dei magistrati che fanno bene il loro lavoro. Poi siamo noi quelli che mettono a rischio la democrazia…”.

 

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