PALERMO (ITALPRESS) – La manovra finanziaria quater della Regione siciliana ha visto la luce, dopo una seduta d’Aula da cui la maggioranza esce sconfitta. Erano da poco passate le 22 quando è giunto il voto finale, dando il via libera ad un testo fortemente ridimensionato rispetto a quello varato dalla Commissione. Diciassette articoli dei 54 che componevano la Finanziaria quater sono stati bocciati grazie all’azione dei franchi tiratori e del voto segreto.
Per tre volte la manovra era stata impallinata durante la mattinata, poi nel pomeriggio per altre 8 volte ed ancora più volte in serata. L’esito di una spaccatura nella maggioranza: da una parte, secondo i bene informati, Forza Italia con la Dc e la Lega tutti al fianco del presidente Renato Schifani, dall’altra alcuni dissidenti di Fratelli d’Italia con gli autonomisti e Sud chiama Nord di Cateno De Luca.
Il risultato finale è stato un documento decimato. E così sono saltati i contributi per l’editoria, per i laghetti aziendali, gli incentivi per il south working, il finanziamento al Cefpas, i contributi agli aeroporti di Trapani Birgi e di Comiso, i soldi per i Conservatori di Musica, gli interventi di pulizia degli svincoli autostradali. In mattinata erano saltati il finanziamento del film su Biagio Conte, la norma tecnica per il sistema finanziario della Regione, la norma per implementare le piattaforme digitali. Sono stati approvati i fondi per la stabilizzazione dei lavoratori dei consorzi di bonifica, i contributi all’Azienda siciliana trasporti, il Maas e l’Ipab di Paternò.
I deputati di Forza Italia, Lega e Dc avevano lasciato l’Aula nel tentativo di fare venire meno il numero legale e fermare la votazione della variazione di bilancio. Per il voto finale sono poi rientrati. Evidente il disappunto e l’irritazione delle opposizioni, Pd e M5s. La nuova seduta è stata fissata dal presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno per martedì 14 ottobre.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha convocato per lunedì pomeriggio a Palazzo d’Orléans un vertice di maggioranza.
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