SCARSO “MANCA L’ORO MA CI SONO ANCHE NOTE POSITIVE”

I Campionati del Mondo Budapest2019 vanno in archivio con un carico di otto medaglie. Budapest2019 entra nella storia recente della scherma italiana perchè la rassegna si conclude senza aver mai ascoltato l’inno di Mameli. non accadeva da Losanna1987 che in casa Italia non si festeggiasse nemmeno un titolo iridato. Ma è un Mondiale “storico” perché per la prima volta la qualificazione olimpica, in vista di Tokyo2020, ha interessato tutte e sei le squadre che, in virtù dei risultati maturati sulle pedane magiare, ad oggi avrebbero in mano il pass per partire alla volta del Giappone. Inoltre, delle sei squadre Nazionali, ben cinque hanno raggiunto le semifinali chiudendo tra le prime quattro, ed in quattro sono salite sul podio.

“Non nascondiamoci dietro ad un dito: non è stato un Mondiale positivo – commentano all’unisono il Presidente federale, Giorgio Scarso ed il CapodelegazioneSC, Paolo Azzi – Non è tutto da buttare, anzi ci sono anche note positive, ma di certo quando conquisti otto medaglie e ti stagli come Nazione con più podi, ma sei a metà del medagliere perché non puoi vantare nemmeno un oro, non puoi di certo nascondere il rammarico. Non siamo arrivati pronti sul piano della condizione – dicono Scarso ed Azzi – ma gli errori sono utili per attuare dei correttivi e migliorare ancora. Assieme ai Commissari tecnici analizzeremo quanto di positivo e quanto di negativo è emerso sulle pedane di Budapest e porremo le basi per la nuova stagione che ci condurrà a Tokyo”. Proprio dall’orizzonte olimpico iniziano le note positive. “Torniamo da Budapest con tutte e sei le squadre che, nel ranking virtuale di qualificazione olimpica, occupano dei posti che ad oggi garantirebbero il pass per i Giochi. E’ ancora presto per festeggiare ma il Mondiale è un ottimo punto di partenza e soprattutto infonde fiducia”.

Le note positive sono anche relative agli esordienti: su tutti Federica Isola. “Era la più piccola della nostra delegazione ma in pedana, nella gara a squadre, ha sfoderato grinta e carattere da atleta esperta. Complessivamente la prova delle spadiste è stata ad altissimo livello, così come quella di Andrea Santarelli e Luca Curatoli nell’individuale. Ma, anche chi non è arrivato sul podio, sappiamo che ha dato il meglio. E’ chiaro che ci sono atleti con delle potenzialità straordinarie e che possono puntare a ben altro rispetto a quanto conquistato qui ed anche su questo si avvieranno delle analisi e dei confronti con i Commissari tecnici”. Infine il ringraziamento corale a quanti hanno composto una delegazione che ha portato un bottino complessivo di otto medaglie. “In una scherma che cambia i suoi scenari internazionali ed in un panorama sul quale si affacciano sempre nuovi Paesi, l’Italia continua ad esserci ed ad avere un suo ruolo importante – dicono ancora il Presidente federale ed il suo Vice e capodelegazione – Il merito è del sistema scherma italiano, ad iniziare dagli atleti che salgono in pedana, ai loro tecnici ed alle loro società e gruppi sportivi. Ma loro sono la punta di un iceberg fatto da staff tecnici delle Nazionali, dallo staff medico e fisioterapico, da tecnici delle armi ed accompagnatori, che lavorano all’unisono verso il raggiungimento degli obiettivi comuni. Ecco perché a conclusione di questo Mondiale il ringraziamento va a tutti gli atleti, ma anche ai Commissari tecnici, ai maestri, allo staff medico ed a quanti hanno dato il loro supporto. Non si può sottacere infine anche il ringraziamento per aver rappresentato bene l’Italia a quanti sono stati chiamati a ricoprire incarichi internazionali nel corso di questa rassegna iridata: dal Presidente della Commissione Medica FIE, Antonio Fiore che a Budapest ha svolto il ruolo di Safeguarding officer, a Marco Pistacchi e Giandomenico Varallo in qualità di membri delle commissioni Arbitrale e Semi, così come gli arbitri Isacco Scomparin e Luigi Martilotti che hanno diretto anche le finali con i palio i titoli iridati”.

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